Page 460 - Profili di Storia
P. 460
P2_Modulo05.qxp 19-03-2010 9:54 Pagina 445
Unità 18
L’apogeo dell’impero
Lana Tessuti S Stagno Sale Vetro
MARE Canapa O Oro F Ferro Porpora Ceramica
DEL Utensili
NORD Lino A Argento metallici Legno Incenso
Seta R Rame Zolfo Navi Avorio
R P
OCEANO O Tela P Piombo Carbone Marmo Fichi
OCEANO
OCEANO
A A
ATLANTICOTLANTICOTLANTICO S
Mare
d’Aral
Reno
R F Tana
S
P F
F O MAR
P A CASPIO
S Aquileia Sirmio A
Narbona Marsiglia
A O F Tomi MAR NERO O
F Tarragona Danubio via della seta
Roma
A Bisanzio R
Cadice A Nuova Brindisi O altre direttrici commerciali
R Cartagine A
A Tigri
R Cartagine Atene Antiochia
Siracusa O
R Palmira
MAR Damasco Ctesifonte Babilonia
MEDITERRANEO
Cirene Eufrate
GOLFO
Alessandria PERSICO
Petra
Frumento Schiavi O
Olio Cavalli
MAR
Vino Bestiame
ROSSO
Pesce Pellami
Il governo delle città e del loro territorio era affidato ai curiali o decurioni. Essi veniva- π La rete commerciale
no reclutati per cooptazione tra i cittadini più ricchi e componevano la curia, il «consi- dell’impero romano
glio» della città, una specie di senato locale: il loro numero variava da alcune decine ad La cartina illustra le direttrici
alcune centinaia, in rapporto alle dimensioni delle città e alle tradizioni locali. Il consiglio commerciali e i movimenti delle
merci più richieste da e verso i
amministrava le finanze pubbliche, dirigeva la vita religiosa collettiva, nominava i magi- territori dell’impero. L’unificazione
strati, si occupava dell’ordine pubblico, degli approvvigionamenti e dei mercati. politica del Mediterraneo e l’intenso
processo di urbanizzazione che
Dal punto di vista finanziario, la città romana aveva gli stessi problemi della polis greca: investì l’impero nei primi due secoli
le sue esigenze economiche erano molto alte. Ma le entrate fiscali erano esigue, perché i di vita, favorirono l’incremento della
domanda dei beni di consumo e la
cittadini non pagavano imposte sul reddito. Il funzionamento della città era dunque affi- crescita economica di Roma.
dato in buona parte alla pratica dell’evergetismo: i ricchi destinavano una parte delle lo-
ro risorse alla collettività, ottenendo in cambio onori e prestigio. LINK p.460
«Roma caput mundi»
Associazioni professionali I lavoratori liberi delle città romane si riunivano in asso-
ciazioni professionali chiamate collegi: esistevano per esempio collegi di tintori e di pa-
nettieri, di ceramisti e di fabbri, e così via. Queste associazioni non avevano lo scopo di GUIDAALLOSTUDIO
difendere l’interesse degli iscritti nei confronti dei datori di lavoro o dello Stato. Questa 1. Da quale termine latino deriva la
concezione della posizione dei lavoratori liberi e la stessa coscienza della solidarietà fra parola «civiltà»?
2. Chi sosteneva le finanze pubbliche
tutti i lavoratori non esistevano. Gli intenti di queste associazioni erano altri: i membri si della città?
riunivano per esempio per celebrare un culto, per festeggiare il compleanno di uno di lo- 3. Chi erano i decurioni?
4. Qual è la differenza principale tra i
ro, oppure per garantire agli associati un funerale con tutte le regole, una sepoltura de- collegi romani e i moderni sindacati
corosa, cerimonie in loro memoria. dei lavoratori?
445