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Dossier
Gli storici e gli imperatori
violenza, dagli intrighi e, infine, dalla cor- maneva traccia alcuna dell’antico, incorrot- GUIDAALLALETTURA
ruzione. [...] to carattere romano. Tutti, perduto il senso 1. Perché, secondo lo storico Tacito, non ci fu
A seguito dei profondi cambiamenti avve- dell’eguaglianza, aspettavano gli ordini del opposizione all’ascesa di Augusto?
2. Quale valore morale era andato perduto con
nuti nell’ordinamento dello Stato, non ri- principe. l’avvento del principato?
Opinioni divergenti sulla figura di Augusto.A favore
Come sempre avviene quando muore un personaggio autorevole e potente, anche la scomparsa
di Augusto rese possibile, almeno nell’immediato, la libera espressione di giudizi sulla sua figura.
Molti erano coloro che continuavano a esprimere il loro consenso alla figura di Augusto e lo rim-
piangevano come un politico saggio e lungimirante sia nelle faccende interne sia in quelle ester-
ne, e che ritenevano che egli si fosse tenuto sempre distante da qualsiasi tentazione dispotica.
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Tacito, Annali, I, 9 aveva concesso ad Antonio, molto a Lepi- co sistema unitario; che erano assicurati il
do. Sprofondato quest’ultimo nell’indolen- rispetto della legge nei confronti dei cittadi-
Le persone esperte di politica facevano la za senile e rovinatosi l’altro con folli passio- ni e un corretto rapporto con gli alleati; ri-
sua vita oggetto di esaltazioni o di attacchi ni, nessun governo restava alla patria lacera- cordavano la stessa Roma splendidamente
con disparate valutazioni. Sostenevano gli ta se non il governo di uno solo. L’ordina- abbellita; i pochi casi di ricorso alla forza,
uni che alle guerre civili, non organizzabili mento dello Stato peraltro non fu quello di per garantire a tutti gli altri la pace.
né praticabili nel rispetto delle leggi, era sta- un regno o di una dittatura, ma si resse sul
to costretto dall’amore per il padre e dalla nome e sull’autorità di un principe. E ricor-
situazione di emergenza dello Stato, quan- davano che l’impero aveva come confini GUIDAALLALETTURA
do, allora, la legalità era scomparsa. Pur di l’Oceano e fiumi remoti; lo stretto collega- 1. Secondo i sostenitori di Augusto, che cosa lo
aveva spinto a instaurare il principato?
vendicarsi degli uccisori del padre, molto mento tra legioni, province, flotte in un uni- 2. Che cosa aveva fatto Augusto per Roma?
Opinioni divergenti sulla figura di Augusto.Contro
I detrattori sostenevano invece che i comportamenti di Augusto, tutt’altro che animati da una ri-
cerca disinteressata del bene collettivo, si erano ispirati a un’autentica sete di potere. Un potere
perseguito e mantenuto, per giunta, in modo spregiudicato e violento, un potere smodato che si
era spinto a sollecitare il culto della persona. Alle colpe pubbliche si aggiungevano poi anche quel-
le private. Persino le ragioni della scelta di Tiberio a suo successore sarebbero state ignobili.
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Tacito, Annali, I, 10 armi, avute per combattere Antonio, con- comandare un esercito. In qualità di propretore egli
tro lo Stato; che per le proscrizioni dei citta- aveva affrontato nella battaglia di Modena, al fianco
A ciò si opponeva che l’amore per il padre e dini e le distribuzioni di terre era mancata di Antonio, gli eserciti regolari condotti dai consoli
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l’emergenza dello Stato erano serviti come l’approvazione di quegli stessi che le aveva- Aulo Irzio e Gaio Vibio Pansa, che furono sconfitti.
puro pretesto; che aveva invece, per sete di no volute. Passi la morte di Cassio e dei Bru- 3. Il 19 agosto del 43 a.C. si fece assegnare il conso-
dominio, mobilitato, con distribuzione di ti, immolati alla vendetta paterna , benché lato, facendo valere la minaccia delle truppe accam-
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pate nel Campo Marzio.
denaro, i veterani, e, ancor giovane e sem- sia un dovere sacrificare l’odio personale al 4. La distribuzione delle terre ai reduci della battaglia
plice cittadino, si era allestito un esercito; pubblico bene: ma Sesto Pompeo fu tratto di Filippi del 42 a.C.
che aveva corrotto le legioni agli ordini del in inganno con la prospettiva di pace, e Le- 5. Si tratta dei cesaricidi Gaio Longino Cassio e Mar-
console e simulato simpatie per il partito pido con una falsa amicizia ; più tardi Anto- co Giunio Bruto, morti nella battaglia di Filippi
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pompeiano; ma che poi, quando, grazie a [®16.9], e di Decimo Giunio Bruto, anch’egli par-
un decreto del Senato, poté mettere le mani tecipante alla congiura contro Cesare e condannato
da Ottaviano all’esilio.
sulle prerogative e il potere di pretore, tolti 1. Nel 44 a.C., a soli 19 anni, Ottaviano, con un atto 6. L’accordo stipulato nel 39 a.C. fra i triumviri – Ot-
illegale, aveva organizzato un esercito, sottraendo
di mezzo Irzio e Pansa [...], si era impadro- due legioni ad Antonio, allora console. taviano, Antonio e Lepido – e Sesto Pompeo non
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nito delle loro truppe; che aveva estorto il 2. Nel gennaio del 43 a.C. il senato conferì a Otta- venne rispettato: la guerra riprese nel 38. Lepido fu
consolato a un Senato riluttante e rivolto le viano il potere di propretore, cioè il potere legale di estromesso dal triumvirato due anni dopo.
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