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                                             Unità 17
                                             Augusto e la nascita
                                             del principato


                                             tivanti, le azioni sagge ed equilibrate gli procurarono consensi unanimi e fecero rimpiangere il suo
                                             regno illuminato e troppo breve.



                 DOC9
                  Svetonio, Vita di Tito, 1; 8        con tanta condiscendenza che, bandito  incaricati di rimediare ai danni della Cam-
                                                      uno spettacolo gladiatorio, annunziò che  pania, destinando alla ricostruzione delle
                  Tito [...] fu detto amore e delizia del gene-  l’avrebbe dato non a suo arbitrio ma se-  città devastate i beni delle vittime del Vesu-
                  re umano, tanto sovrabbondante fu in lui o  condo il gusto degli spettatori. E così ap-  vio delle quali non restavano eredi. Per l’in-
                  l’indole o l’arte o la fortuna nel conciliarsi  punto fece, giacché non rifiutò nulla di  cendio dell’Urbe dichiarò che nulla del
                  l’animo di tutti – ciò che è difficilissimo –  quanto chiesero ed anzi li invitò a chiedere  pubblico era da considerarsi perito se non
                  durante il suo impero. [...]        tutto ciò che volevano [...]. E per non tra-  in danno suo, destinò tutti i tesori dei propri
                  In tutte poi le grazie che gli si domandava-  scurare alcun mezzo di rendersi popolare  palazzi agli edifici pubblici e ai templi; e in-
                  no tenne come norma costante di non ri-  ammise non di rado nelle sue terme la ple-  caricò molti dell’ordine equestre di condur-
                  mandar nessuno senza speranza; e avendo-  be e prese il bagno con essa.  re tutto a compimento con molta celerità.
                  lo i familiari ammonito, come s’egli pro-  Durante il suo impero accaddero alcuni  Non ci fu nessun mezzo divino o umano
                  mettesse più di quello che poteva mante-  eventi calamitosi: l’eruzione del monte Ve-  ch’egli non usasse per vincere il morbo e per
                  nere, replicò che non era bene che alcuno  suvio nella Campania; un incendio in Roma  lenire le malattie, cercando tutte le specie
                  se ne andasse scontento dall’udienza del  che durò tre giorni e tre notti; una pestilen-  possibili di sacrifici e di rimedi.
                  principe; e inoltre,  ricordando una volta  za grave come non s’era mai avuta. In queste
                  durante la cena di non aver in tutta la gior-  tante e tali sciagure mostrò non solo la sua
                  nata fatto nulla per nessuno, pronunziò  sollecitudine di principe ma anche un sin-
                  quelle memorabili e meritatamente lodate  golare affetto di padre, ora confortando con  GUIDAALLALETTURA
                  parole: «Amici, ho perduto la giornata».  editti ed ora soccorrendo fin dove poteva  1. Perché, secondo Svetonio, Tito era chiamato
                  Trattò poi particolarmente il popolo tutto  coi suoi mezzi. Sorteggiò fra i consolari gli  «amore e delizia del genere umano»?




                                             Traiano e Decebalo

                                             Le guerre di Traiano in Dacia furono tra le più brillanti conquiste dei Romani. L’imperatore fe-
                                                                           ce largo uso dell’ingegneria militare, un’arte in cui il suo
                                                                           esercito eccelleva: ponti, strade, macchine belliche, fortifi-
                                                                           cazioni, aprirono la strada ai soldati romani e ne consolida-
                                                                           rono l’avanzata. Questa fredda e tecnica impostazione della
                                                                           guerra si accompagnava a una concezione molto umana del
                                                                           ruolo del comandante: Traiano era un soldato tra i soldati,
                                                                           viveva e combatteva in mezzo a loro, li incitava, li soccorre-
                                                                           va. Tutto ciò emerge, oltre che dai rilievi della Colonna
                                                                           Traiana, dai racconti degli storici antichi.
                                                                           Gli storici antichi rappresentarono queste campagne milita-
                                                                           ri come uno scontro paradigmatico tra la civiltà e la barba-
                                                                           rie, che si esprimeva anzitutto nella contrapposizione tra
                                                                           l’imperatore Traiano e il re dei Daci Decebalo. Il compor-
                                                                           tamento di Traiano appare costantemente improntato alla
                                                                           razionalità, al coraggio, alla lealtà: tutte virtù tipiche del cit-
                                                                           tadino romano, e valori su cui si fondava la civilitas. All’op-
                                                                           posto, il comportamento di Decebalo è caratterizzato dalla





                                                                           √ Rilievo dalla Colonna Traiana
                                                                           [Roma]
                                                                           Questo particolare del fregio raffigura l’imperatore Traiano seduto su uno
                                                                           sgabello da campo intento a consegnare personalmente le ricompense ai
                                                                           soldati più meritevoli: uno di questi si china per baciargli la mano, mentre
                                                                           un compagno si allontana verso sinistra carico di doni.

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