Page 454 - Profili di Storia
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                                                                                       L’apogeo dell’impero


                        Dacia fu ridotta a Stato vassallo; con la seconda (105-106
                        d.C.) essa fu costituita a provincia romana. I giacimenti
                        auriferi di cui la nuova provincia era ricca servirono a ri-
                        sollevare le finanze pubbliche. Per commemorare l’im-
                        presa, l’imperatore fece erigere, nel Foro che da lui pre-
                        se il nome (progettato dal grande architetto Apollodoro
                        di Damasco), la famosa Colonna Traiana: uno dei massi-
                        mi capolavori dell’arte mondiale, i cui rilievi raccontano
                        ancora oggi, in una sequenza ininterrotta, le varie fasi di
                        quella gloriosa spedizione.
                        Il principe rivolse quindi la sua attenzione al proble-
                        ma delle frontiere orientali. Le vie di traffico che col-
                        legavano l’impero al Mar Rosso e all’India erano con-
                        trollate dal regno dei Nabatei (corrispondente grosso
                        modo all’odierna Arabia), popolato da genti prevalen-
                        temente nomadi. Per eliminare l’onerosa mediazione
                        imposta dai Nabatei, Traiano procedette nel 106 d.C.
                        alla conquista di quella regione: fu una campagna ra-
                        pida e facile, che portò alla nascita di una nuova pro-
                        vincia, l’Arabia.
                         La campagna partica Restava sempre aperto il pro-
                        blema cruciale, rappresentato dal nemico più potente e pericoloso, il regno dei Parti. Le  π Traiano compie un sacrificio
                        considerazioni che spinsero Traiano ad affrontare lo scontro dovettero essere numerose:  davanti al ponte sul Danubio,
                                                                                                           110-113 d.C.
                        la volontà di proteggere le province orientali, il desiderio di controllare direttamente i  [part. della Colonna Traiana, Roma]
                        traffici con l’Asia centrale, il suo desiderio di gloria: se avesse sottomesso i Parti, Traiano
                        sarebbe passato alla storia come uno dei più grandi conquistatori, emulo di Alessandro
                        Magno e Giulio Cesare. La campagna partica (115-117 d.C.), preparata con grande cura,
                        cominciò con alcuni successi clamorosi: l’Armenia e la Mesopotamia furono immediata-
                        mente conquistate e trasformate in province romane. Fu quindi espugnata la capitale ne-
                        mica Ctesifonte: la vittoria totale sembrava certa e imminente, ma non fu così. La Meso-
                        potamia appena conquistata si ribellò al dominio romano troppo duro e oppressivo. Con-
                        temporaneamente esplodeva furiosamente, dentro l’impero, la rivolta degli Ebrei: le co-  GUIDAALLOSTUDIO
                        munità giudaiche di Palestina, di Cirene, di Cipro, di Alessandria presero le armi contro  1. Dove nacque l’imperatore Traiano?
                        le autorità romane mentre si verificavano scontri sanguinosi con la popolazione pagana.  Che lingua parlava?
                                                                                                            2. Che cos’è la Colonna Traiana?
                        La situazione era talmente grave che Traiano fu costretto a ripiegare: morì nel 117 in Ci-  3. I Romani conoscevano l’Arabia?
                        licia. Tutte le sue conquiste orientali andarono perdute e la frontiera romana tornò sul-  4. Come si concluse la guerra contro
                                                                                                            i Parti nel 117 d.C.?
                        l’Eufrate. La rivolta giudaica fu soffocata nel sangue.






                        2. Adriano e la difesa dei confini

                         L’imperatore filosofo Alla morte di Traiano gli successe suo cugino Adriano (117-
                        138 d.C.), anch’egli di origine spagnola. Uomo di vasta cultura e convinto seguace del-
                        lo stoicismo, Adriano incarnò l’ideale del saggio che governa avendo consapevolezza
                        delle proprie qualità, nonché dei propri limiti e doveri. L’amore per la letteratura e l’ar-
                        te greche lo portò a soggiornare per lungo tempo ad Atene, dove assunse la suprema
                        magistratura della sua città, l’arcontato, e fece costruire alcuni splendidi monumenti. A

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