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Unità 18
L’apogeo dell’impero
Dacia fu ridotta a Stato vassallo; con la seconda (105-106
d.C.) essa fu costituita a provincia romana. I giacimenti
auriferi di cui la nuova provincia era ricca servirono a ri-
sollevare le finanze pubbliche. Per commemorare l’im-
presa, l’imperatore fece erigere, nel Foro che da lui pre-
se il nome (progettato dal grande architetto Apollodoro
di Damasco), la famosa Colonna Traiana: uno dei massi-
mi capolavori dell’arte mondiale, i cui rilievi raccontano
ancora oggi, in una sequenza ininterrotta, le varie fasi di
quella gloriosa spedizione.
Il principe rivolse quindi la sua attenzione al proble-
ma delle frontiere orientali. Le vie di traffico che col-
legavano l’impero al Mar Rosso e all’India erano con-
trollate dal regno dei Nabatei (corrispondente grosso
modo all’odierna Arabia), popolato da genti prevalen-
temente nomadi. Per eliminare l’onerosa mediazione
imposta dai Nabatei, Traiano procedette nel 106 d.C.
alla conquista di quella regione: fu una campagna ra-
pida e facile, che portò alla nascita di una nuova pro-
vincia, l’Arabia.
La campagna partica Restava sempre aperto il pro-
blema cruciale, rappresentato dal nemico più potente e pericoloso, il regno dei Parti. Le π Traiano compie un sacrificio
considerazioni che spinsero Traiano ad affrontare lo scontro dovettero essere numerose: davanti al ponte sul Danubio,
110-113 d.C.
la volontà di proteggere le province orientali, il desiderio di controllare direttamente i [part. della Colonna Traiana, Roma]
traffici con l’Asia centrale, il suo desiderio di gloria: se avesse sottomesso i Parti, Traiano
sarebbe passato alla storia come uno dei più grandi conquistatori, emulo di Alessandro
Magno e Giulio Cesare. La campagna partica (115-117 d.C.), preparata con grande cura,
cominciò con alcuni successi clamorosi: l’Armenia e la Mesopotamia furono immediata-
mente conquistate e trasformate in province romane. Fu quindi espugnata la capitale ne-
mica Ctesifonte: la vittoria totale sembrava certa e imminente, ma non fu così. La Meso-
potamia appena conquistata si ribellò al dominio romano troppo duro e oppressivo. Con-
temporaneamente esplodeva furiosamente, dentro l’impero, la rivolta degli Ebrei: le co- GUIDAALLOSTUDIO
munità giudaiche di Palestina, di Cirene, di Cipro, di Alessandria presero le armi contro 1. Dove nacque l’imperatore Traiano?
le autorità romane mentre si verificavano scontri sanguinosi con la popolazione pagana. Che lingua parlava?
2. Che cos’è la Colonna Traiana?
La situazione era talmente grave che Traiano fu costretto a ripiegare: morì nel 117 in Ci- 3. I Romani conoscevano l’Arabia?
licia. Tutte le sue conquiste orientali andarono perdute e la frontiera romana tornò sul- 4. Come si concluse la guerra contro
i Parti nel 117 d.C.?
l’Eufrate. La rivolta giudaica fu soffocata nel sangue.
2. Adriano e la difesa dei confini
L’imperatore filosofo Alla morte di Traiano gli successe suo cugino Adriano (117-
138 d.C.), anch’egli di origine spagnola. Uomo di vasta cultura e convinto seguace del-
lo stoicismo, Adriano incarnò l’ideale del saggio che governa avendo consapevolezza
delle proprie qualità, nonché dei propri limiti e doveri. L’amore per la letteratura e l’ar-
te greche lo portò a soggiornare per lungo tempo ad Atene, dove assunse la suprema
magistratura della sua città, l’arcontato, e fece costruire alcuni splendidi monumenti. A
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