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Unità 17
Augusto e la nascita
del principato
gioni della Germania superiore (Vitellio), dalle legioni operanti in Giudea (Vespasiano).
La contesa per il trono assunse le dimensioni di una vera e propria guerra civile: preval-
se alla fine Flavio Vespasiano (69-79 d.C.).
Vespasiano, che proveniva da una media famiglia di Rieti, era un uomo concreto e pru-
dente e s’impegnò particolarmente a consolidare il potere imperiale e le finanze dello Sta-
to. Le prerogative degli imperatori non erano mai state,
fino a quel momento, formulate compiutamente: Ve-
spasiano fece emanare un provvedimento (la cosiddet-
ta lex de imperio Vespasiani) che formalizzava tali pre-
rogative, nei termini di un regime assoluto. Esse si rias-
sumevano in due formule: «il principe è svincolato dal-
le leggi»; «quanto piace al principe ha vigore di legge».
Le finanze furono risanate grazie al contenimento delle
spese e al recupero di terreni pubblici illegalmente oc-
cupati dai privati. I suoli recuperati furono poi riven-
duti al migliore offerente.
Un regno troppo breve A Vespasiano successe il fi-
glio Tito (79-81 d.C.), che si era già fatto apprezzare du-
rante il regno paterno per l’efficace repressione di una
rivolta giudaica che aveva sconvolto la Palestina tra il
66 e il 70 d.C. Veniva ricordato, con grandi lodi, l’im-
pegno da lui dispiegato nel soccorrere le popolazioni
colpite dalla catastrofica eruzione del Vesuvio dell’an-
no 79 d.C. I suoi modi accattivanti, il suo aspetto affa-
scinante, la sua intelligenza vivace e duttile gli procura-
rono il consenso di tutti e gli valsero il soprannome di
«delizia del genere umano». Il suo regno fu tuttavia
troppo breve perché se ne possa dare una valutazione
adeguata: Tito morì infatti per un male improvviso, do-
po poco più di due anni di governo.
√π L’arco trionfale di Tito
e il rilievo con il corteo trionfale,
80-85 d.C.
[Roma]
Gli archi di trionfo riproducono in
versione monumentale allestimenti
lignei provvisori usati in età
repubblicana per arricchire
l’apparato scenografico dei cortei
trionfali. In età imperiale, dunque,
questi monumenti assumono una
precisa funzione di esaltazione del
casato regnante. Questo grande
arco trionfale fu fatto erigere da
Domiziano per commemorare la
vittoria riportata dal fratello Tito nella
repressione della rivolta giudaica del
66-70 d.C. Il particolare del fregio
ricorda un momento del corteo con
l’esposizione del bottino di guerra:
in primo piano è una menorah, il
candelabro ebraico a sette bracci,
probabilmente asportata dal tempio
di Gerusalemme.
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