Page 440 - Profili di Storia
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                                                                                                Unità 17
                                                                                        Augusto e la nascita
                                                                                             del principato


                        gioni della Germania superiore (Vitellio), dalle legioni operanti in Giudea (Vespasiano).
                        La contesa per il trono assunse le dimensioni di una vera e propria guerra civile: preval-
                        se alla fine Flavio Vespasiano (69-79 d.C.).
                        Vespasiano, che proveniva da una media famiglia di Rieti, era un uomo concreto e pru-
                        dente e s’impegnò particolarmente a consolidare il potere imperiale e le finanze dello Sta-
                        to. Le prerogative degli imperatori non erano mai state,
                        fino a quel momento, formulate compiutamente: Ve-
                        spasiano fece emanare un provvedimento (la cosiddet-
                        ta lex de imperio Vespasiani) che formalizzava tali pre-
                        rogative, nei termini di un regime assoluto. Esse si rias-
                        sumevano in due formule: «il principe è svincolato dal-
                        le leggi»; «quanto piace al principe ha vigore di legge».
                        Le finanze furono risanate grazie al contenimento delle
                        spese e al recupero di terreni pubblici illegalmente oc-
                        cupati dai privati. I suoli recuperati furono poi riven-
                        duti al migliore offerente.
                         Un regno troppo breve A Vespasiano successe il fi-
                        glio Tito (79-81 d.C.), che si era già fatto apprezzare du-
                        rante il regno paterno per l’efficace repressione di una
                        rivolta giudaica che aveva sconvolto la Palestina tra il
                        66 e il 70 d.C. Veniva ricordato, con grandi lodi, l’im-
                        pegno da lui dispiegato nel soccorrere le popolazioni
                        colpite dalla catastrofica eruzione del Vesuvio dell’an-
                        no 79 d.C. I suoi modi accattivanti, il suo aspetto affa-
                        scinante, la sua intelligenza vivace e duttile gli procura-
                        rono il consenso di tutti e gli valsero il soprannome di
                        «delizia del genere umano». Il suo regno fu tuttavia
                        troppo breve perché se ne possa dare una valutazione
                        adeguata: Tito morì infatti per un male improvviso, do-
                        po poco più di due anni di governo.




                                                                                                           √π L’arco trionfale di Tito
                                                                                                           e il rilievo con il corteo trionfale,
                                                                                                           80-85 d.C.
                                                                                                           [Roma]
                                                                                                           Gli archi di trionfo riproducono in
                                                                                                           versione monumentale allestimenti
                                                                                                           lignei provvisori usati in età
                                                                                                           repubblicana per arricchire
                                                                                                           l’apparato scenografico dei cortei
                                                                                                           trionfali. In età imperiale, dunque,
                                                                                                           questi monumenti assumono una
                                                                                                           precisa funzione di esaltazione del
                                                                                                           casato regnante. Questo grande
                                                                                                           arco trionfale fu fatto erigere da
                                                                                                           Domiziano per commemorare la
                                                                                                           vittoria riportata dal fratello Tito nella
                                                                                                           repressione della rivolta giudaica del
                                                                                                           66-70 d.C. Il particolare del fregio
                                                                                                           ricorda un momento del corteo con
                                                                                                           l’esposizione del bottino di guerra:
                                                                                                           in primo piano è una menorah, il
                                                                                                           candelabro ebraico a sette bracci,
                                                                                                           probabilmente asportata dal tempio
                                                                                                           di Gerusalemme.

                                                                                                                                425
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