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Modulo 5
L’impero romano
ta Lucano, il senatore Petronio (l’autore del Satyricon) e tanti altri. Tra la classe dirigen-
te romana si diffuse il terrore: delatori in cerca di ricompense facevano a gara nel pre-
sentare accuse infondate, mentre le condanne a morte venivano spesso eseguite senza al-
cuna prova, per futili motivi, o per confiscare le ricchezze dei giustiziati. Nerone si era
trasformato in un tiranno crudele.
L’incendio di Roma e la persecuzione dei Cristiani Nel 64 d.C. un incendio, assai più
violento di quelli che frequentemente scoppiavano in una città come Roma, costruita in
gran parte di legno, divampò nel centro della capitale e infuriò per sei giorni, distrug-
gendo gran parte della città. Le vittime furono migliaia, numerosissimi gli edifici e le ope-
re d’arte che andarono perduti per sempre. Nerone si prodigò per alleviare le sofferenze
della popolazione: trovò alloggi per i senzatetto, fece affluire tempestivamente viveri e sta-
bilì regole più razionali e sicure per la ricostruzione degli edifici.
Fece però un errore: si accaparrò un vasto terreno già devastato dal fuoco, situato tra il Pa-
latino e l’Esquilino, e vi costruì la sua splendida dimora, la Domus Aurea, che rimase un
esempio insuperato di lusso e raffinatezza. Corse subito la diceria, assolutamente infonda-
ta, che l’imperatore avesse fatto appiccare il fuoco per entrare in possesso di quel terreno.
Il disastro fu certamente casuale e l’accusa a Nerone non rappresentava che la ricerca di
un capro espiatorio. Ma l’imperatore riuscì ad allontanare i sospetti dalla sua persona ac-
cusando a sua volta i Cristiani.
Si trattava di una comunità di seguaci di un culto che allora veniva considerato strano e
misterioso. Il modo di vita dei Cristiani, così appartato e diverso, sembrava fatto apposta
per suscitare la diffidenza del popolo e accreditare i peggiori sospetti. La persecuzione si
abbattè su di loro: molti Cristiani furono sottoposti ad atroci supplizi, bruciati vivi, get-
† La sala ottagonale della tati alle belve nell’anfiteatro. Durante queste persecuzioni avrebbero perso la vita gli apo-
«Domus aurea», 64-68 d.C.
[Roma] stoli Pietro e Paolo.
† Decorazione parietale, 64-68 d.C. [dalla Domus aurea, Roma]
Nerone sfruttò la rovina di Roma dopo l’incendio del 64 d.C. per costruire una residenza in
cui facessero gridare al miracolo non tanto le gemme e l’oro, adoperati già da tempo in un
lusso ormai banale, quanto i campi e i laghetti e – a imitazione della natura selvaggia – i
boschi, gli spazi aperti e le vedute panoramiche. Ma non è possibile scindere le grandi
opere d’ingegneria civile progettate da Nerone dalla sua politica edilizia, riguardante
principalmente tutta la città, dove fece costruire edifici importanti e audaci.
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