Page 433 - Profili di Storia
P. 433
P2_Modulo05.qxp 19-03-2010 9:54 Pagina 418
Modulo 5
L’impero romano
3. La cultura dell’età augustea
Gli intellettuali e il potere I principali temi della politica augustea furono ripresi e dif-
fusi da alcuni grandi esponenti della cultura dell’epoca: si ripercorreva il cammino della
gloriosa storia di Roma e s’individuava il suo culmine nella figura di Augusto; si esalta-
vano i costumi modesti e austeri degli antichi e li si prendeva a modello; si celebrava la
virtù dei grandi personaggi del passato che avevano, con il loro esempio, reso grande la
città. Le quattro doti che furono riconosciute ufficialmente ad Augusto – virtus, clemen-
tia, iustitia, pietas – rivivevano come doti rivelate dall’intero popolo romano nei momen-
ti più fulgidi della sua storia.
Anche in questo campo Augusto manifestò la propria abilità politica. Egli, infatti, non
intellettuale cercò di asservire gli intellettuali al suo volere comprandoli brutalmente o intimorendo-
Indica generalmente una persona li: li legò a sé in un complesso gioco di coinvolgimenti e di amicizie; essi avevano quindi
colta, che si dedica attivamente alla l’impressione di aderire spontaneamente alla politica augustea e finivano per interpretar-
letteratura, al pensiero, all’arte.
ne i temi con sincero entusiasmo e con profonda ammirazione. Decisivo in questo senso
fu il ruolo di Mecenate. Nobile, ricco, raffinato, Mecenate fu per molti anni l’amico più
vicino e il collaboratore più stretto di Augusto. Egli diede vita a un vero e proprio circo-
lo letterario – frequentato dai principali intellettuali del tempo – nel quale la discussione
su importanti problemi culturali si univa alla riflessione sui valori della politica augustea.
Livio e Virgilio Il massimo storico di quest’epoca fu Tito Livio che in un’opera mo-
numentale in 142 libri narrò le vicende di Roma dalle origini (Ab Urbe condita, «dalla fon-
dazione della città») fino ai suoi tempi. La straordinaria storia di Roma era il prodotto del
favore divino e delle virtù del suo popolo. La disciplina, la dedizione alla patria, il senso
dell’onore, la frugalità, la pudicizia, la religiosità erano state, per molti secoli, caratteri-
stiche tipiche dei Romani. Esse si erano perdute e corrotte nell’ultimo periodo della sto-
GUIDAALLOSTUDIO
1. Quali erano le quattro virtù ria repubblicana, ma l’avvento di Augusto faceva ora sperare in un recupero degli anti-
attribuite all’imperatore? chi valori e in una stabile rifondazione morale della società romana.
2. Livio e Virgilio scrissero opere Il famoso poema di Virgilio, l’Eneide, fu dedicato appunto a Enea, l’eroe che più di ogni al-
politiche?
3. Che cosa si intende oggi per tro personificava la virtù del popolo romano, intesa come pazienza, fermezza, eroica ubbi-
mecenatismo? dienza alla volontà divina. Il tema delle origini troiane dei Romani ebbe, grazie all’opera di
4. Augusto tollerò l’opposizione?
Virgilio, un’ulteriore diffusione, collegandosi all’esaltazione della stirpe di Augusto: da
Enea e dalla dea Venere pretendevano infatti di discen-
dere i membri della gens Iulia, nella quale Augusto era
stato adottato per volontà del padre adottivo Giulio Ce-
sare.
Gli oppositori Il principe utilizzò quindi abilmente
l’apporto degli uomini di cultura per diffondere e valo-
rizzare i motivi ispiratori della sua politica. Quanto al
dissenso, egli lo tollerava se era espresso in toni som-
messi e cauti. Non lo ammetteva se era manifestato
apertamente e aspramente.
√ Il ninfeo dei giardini di Mecenate
[Roma]
Questo piccolo ninfeo, chiamato anche Auditorium, fu fatto edificare da
Mecenate nei giardini della sua villa. È probabile che qui il ministro di
Augusto ospitasse i suoi amici poeti e letterati per recitare in forma
privata le loro opere.
418