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Modulo 5
L’impero romano
tare onori divini a un personaggio vivente; non così le popolazioni orientali, abituate per
tradizione antichissima a venerare la figura del monarca. Così, mentre in Oriente Augu-
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sto fu celebrato come un dio, nel resto del mondo romano si praticava il culto del Genio
1. Che cosa significavano i termini
imperator e princeps senatus? di Augusto o dei Lari della famiglia imperiale: ogni uomo e ogni gruppo familiare aveva-
2. Quale nuovo termine aggiunse no divinità protettrici «private»; il genio degli individui normali era oggetto di culto per-
Ottaviano alla sua formula
onomastica? sonale o familiare, su quello del principe si riversava invece la venerazione collettiva. Nel
3. Da quali imprese derivò 2 d.C. Augusto prese il titolo, anch’esso carico di contenuti sacrali, di «padre della pa-
l’auctoritas di Augusto?
4. Qual era la potestas che Augusto tria» (pater patriae). Inoltre il mese Sextilis dell’anno (cioè il sesto, poiché l’anno romano
si attribuiva? iniziava in marzo) venne denominato «agosto» (Augustus).
5. I poteri di Augusto erano pari a
quelli degli altri magistrati? Possiamo dunque concludere che sotto l’apparenza di una forma che sembrava mante-
6. Chi praticava i culti legati alla nere intatti gli ordinamenti della repubblica, Augusto governò da vero e proprio monar-
figura dell’imperatore?
ca, portando a pieno successo e compimento il progetto tracciato da Cesare.
2. Le riforme dello Stato e la politica estera
I due ordini Augusto procedette anche a importanti innovazioni amministrative e al-
l’istituzione di nuove cariche che furono divise tra l’ordine senatorio e l’ordine equestre.
Uno dei principali motivi ispiratori della sua politica fu appunto l’accordo di queste due
componenti della classe dirigente romana, tradizionalmente divise da forti rivalità.
Tra le cariche equestri spiccavano la prefettura d’Egitto, cioè la carica di governatore di
quella regione; la prefettura del pretorio, cui spettava il comando dei pretoriani, le guar-
die del corpo dell’imperatore, reclutate tra i migliori elementi dell’esercito; la prefettura
dell’annona, competente sull’approvvigionamento della città di Roma; la prefettura dei vi-
gili, che sovrintendeva all’ordine pubblico e comandava le squadre antincendio; le pre-
fetture della flotta, cioè il comando delle due flotte permanenti stanziate a Ravenna e a
Miseno (in Campania).
Tra le cariche senatorie ricordiamo la prefettura urbana, preposta all’ordine pubblico
(coadiuvata dal prefetto dei vigili) e all’amministrazione di Roma e del suo territorio en-
tro un raggio di cento miglia. Le province furono divise in senatorie e imperiali: quelle
senatorie erano governate da senatori nella qualità di proconsoli; quelle imperiali sempre
da senatori nella qualità di legati («rappresentanti») dell’imperatore. Al comando di ogni
singola legione era posto un ufficiale tratto anch’esso dall’ordine senatorio e chiamato le-
gatus Augusti legionis.
L’ordinamento imperiale
Imperatore
• potestà tribunicia
• imperio proconsolare
Ordine equestre Ordine senatorio
• prefettura del pretorio • prefettura urbana
• prefettura dell’annona • governatori delle province
• prefettura dei vigili • comando delle legioni
• prefetture della flotta
• prefettura d’Egitto
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