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                                                                                             Cesare storico



                        Cesare e la società dei Germani
                        Cesare, giustamente, osserva che i Germani erano meno civilizzati dei Galli. Egli li descrive qua-
                        si come un popolo primitivo, dedito quasi esclusivamente alla caccia e alla guerra, abituato a una
                        vita dura e semplice, governato da leggi semplici e animato dal culto del coraggio e della forza
                        fisica.



                        DOC13
                         Cesare, La guerra gallica, VI, 21-23  successivo li costringono a spostarsi altro-  anzi, lo consigliano per esercitare i giovani
                                                             ve. Forniscono, in merito, molteplici spie-  e diminuire l’inerzia. E quando, durante
                         I Germani hanno consuetudini molto di-  gazioni. Non vogliono che la gente, vinta  l’assemblea, uno dei capi si dichiara pron-
                         verse. Infatti, non hanno druidi che presie-  da una costante abitudine, sostituisca la  to a guidare una spedizione e chiede ai vo-
                         dano alle cerimonie religiose, né si occupa-  guerra con l’agricoltura, che desideri pro-  lontari di farsi avanti, chi è favorevole al-
                         no di sacrifici. Considerano dèi solo quelli  curarsi appezzamenti più estesi e che i più  l’impresa e all’uomo si alza e promette il
                         che vedono e dal cui aiuto traggono giova-  potenti scaccino dai loro campi i meno for-  suo sostegno, tra le lodi generali; chi, inve-
                         mento palese: il Sole, Vulcano , la Luna.  ti. Non vogliono che vengano costruite ca-  ce, non si unisce alla spedizione, viene con-
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                         Degli altri dèi non hanno neanche sentito  se confortevoli per difendersi dal freddo e  siderato nel novero dei disertori e dei tra-
                         parlare. Passano tutta la vita tra cacce e ad-  dal caldo, che nasca la brama di denaro,  ditori, e in futuro gli viene negata fiducia in
                         destrameto alla guerra: fin dall’infanzia si  fonte di fazioni e dissensi, cercano di tene-  ogni campo. Considerano un sacrilegio re-
                         abituano alla fatica e alla vita dura. Quan-  re a bada il popolo con la serenità d’animo,  care offesa a un ospite: chiunque, per qual-
                         to più a lungo un giovane rimane casto,  quando ciascuno si renda conto di posse-  siasi motivo, giunga da loro, viene protetto
                         tanto più riceve le lodi della sua gente: ri-  dere quanto i più potenti.  da ogni torto e considerato sacro, gli sono
                         tengono che ciò aumenti la statura, accre-  Il vanto maggiore per le loro genti è, deva-  aperte le porte di tutte le case e con lui vie-
                         sca la robustezza fisica e il vigore. E stima-  state le zone di confine, di avere intorno a  ne diviso il cibo.
                         no tra le cose più vergognose aver rappor-  sé dei deserti, nel raggio più ampio. Riten-
                         ti intimi con una donna prima dei vent’an-  gono segno distintivo del valore se i vicini,
                         ni; ma il sesso non viene nascosto, in quan-  scacciati dai loro territori, si ritirano e nes-
                         to maschi e femmine si lavano insieme nei  suno osa stabilirsi nei pressi. Al contempo,
                         fiumi, indossano pelli o giubbotti di pellic-  si sentono più al sicuro, eliminato il timore
                         cia che lasciano scoperta gran parte del  di un’incursione improvvisa. Quando un  1. Era un dio del fuoco, che Cesare indica con il no-
                         corpo.                              popolo entra in guerra, per difendersi o at-  me del corrispondente dio romano.
                         Non praticano l’agricoltura , il loro vitto  taccare, vengono scelti dei magistrati per  2. Cesare non vuol dire che i Germani non praticas-
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                                                                                                  sero affatto l’agricoltura, ma che preferivano a essa
                         consiste, per la maggior parte, di latte, for-  guidarli, ed essi hanno potere di vita e di  altre attività, quali la caccia e la guerra.
                         maggio e carne. Nessuno ha in proprio un  morte. In tempo di pace non ci sono magi-
                         terreno fisso o un possesso personale. An-  strati comuni, ma i capi delle varie regioni
                         zi, alle genti e ai nuclei familiari in cui i pa-  e tribù, al loro interno, amministrano la
                         renti convivono, i magistrati e i capi attri-  giustizia e appianano le controversie. Il la-  GUIDAALLALETTURA
                                                                                                  1. Confronta questo documento con il
                         buiscono, di anno in anno, la quantità di  drocinio non comporta disonore, se com-  precedente, e indica le principali differenze tra la
                         terra e la zona ritenute giuste, ma l’anno  messo fuori dei territori di ciascun popolo,  società dei Germani e quella dei Galli?








                        Vercingetorige.
                        Un avversario degno
                        di questo nome

                        Vercingetorige fu il capo supremo e il
                        condottiero indiscusso delle popolazio-                                            √ Statere in oro con la legenda
                        ni galliche che si opposero agli eserciti di                                       di «Vercingeto(rix)», I sec. a.C.
                        Cesare. Egli emerge, nel racconto di Ce-
                        sare, come un vero protagonista e come
                        l’unico suo degno rivale. Di Vercingetorige
                        Cesare tratteggia, con evidente ammirazio-

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