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                                                                                      storico


                             a fama di Giulio Cesare è legata al fatto di essere stato, al tempo stesso, uomo d’azione e uo-  L’azione politica di
                         L mo di cultura, condottiero e storico. Gran parte di quello che sappiamo sulle imprese di Ce-  Cesare fu
                         sare lo dobbiamo a Cesare stesso, che fu quindi il creatore del proprio mito. La sua opera princi-
                                                                                                            indirizzata sin dal
                         pale è il cosiddetto De bello Gallico (La guerra gallica), che narra, in sette libri, l’intero svolgimento
                                                                                                            principio alla
                         della conquista della Gallia, dal suo inizio, nel 58 a.C., alla sua conclusione, nel 52. Già gli antichi di-
                         scutevano sul valore artistico di quest’opera, che ebbe, fin dalla pubblicazione, i suoi ammiratori e  conquista del potere
                         i suoi detrattori [®DOC10 e 11].                                                   assoluto?
                         Oggi, il giudizio su Cesare storico è, tranne qualche rara eccezione, decisamente positivo. Con una
                         prosa asciutta, rapida, apparentemente fredda e distaccata, Cesare racconta le battaglie, i colpi di
                         scena, la forza e la debolezza dei nemici, il coraggio e la determinazione dei Romani, analizza le si-
                         tuazioni politiche, espone le ragioni delle proprie decisioni. Le sue azioni non appaiono mai impul-
                         sive, ma sempre dettate dalla riflessione. Prima di aggredire i nemici, Cesare cerca di comprende-
                         re la loro cultura, i loro costumi.
                         Si devono a Cesare anche le prime descrizioni del modo di vita di popolazioni quali i Germani e i
                         Galli, sulle quali la cultura greca e romana aveva fino a quel momento notizie piuttosto vaghe. Soli-
                         tamente si riteneva anzi che Germani e Galli fossero due denominazioni diverse della stessa gen-
                         te. Cesare spiega invece che si trattava di due culture diverse, e dimostra che i Galli erano un po-
                         polo molto più civilizzato dei Germani [®DOC12 e 13].
                         Nel De bello Galliconon troviamo soltanto acute descrizioni delle popolazioni con cui Cesare entrò in
                         contatto.Vi troviamo anche alcuni straordinari ritratti individuali,primo fra tutti,quello del grande Ver-
                         cingetorige,il capo degli Arverni che fu sul punto di sconfiggere il generale romano [®DOC14 e15].





                        Giudizi su Cesare storico.
                        Una pura e luminosa brevità
                        Già i contemporanei restarono ammirati dall’originalità stilistica dei Commentarii di Cesare. Fu
                        chiaro a tutti che egli aveva introdotto un nuovo modo di scrivere storia, asciutto, serrato ed es-
                        senziale, privo di inutili orpelli retorici. È quanto osserva Cicerone, che fu uno degli avversari po-
                        litici di Cesare.




                        DOC10
                         Cicerone, Bruto, 262                ria, avessero i materiali specifici da cui attin-  1. Cioè vorranno soltanto «abbellire» ciò che Cesare
                                                             gere, forse fece un piacere agli sciocchi, che  ha già scritto.
                         Sono molto pregevoli. Sono infatti nudi, di-  vorranno fare ad essi i riccioli con i ferri .
                                                                                              1
                         retti e belli, spogliati, come di una veste, di  Ha distolto invece gli uomini assennati dallo
                         ogni ornamento del discorso. Ma mentre  scrivere storia: infatti nella storiografia nulla  GUIDAALLALETTURA
                                                                                                  1. Che cosa apprezzava maggiormente Cicerone
                         volle che altri, intenzionati a scrivere di sto-  è più dolce di una pura e luminosa brevità.  nei Commentarii cesariani?





                        Giudizi su Cesare storico.
                        Una stesura provvisoria e imprecisa

                        Nella sua narrazione storica Cesare parla di sé, come si è visto, alla terza persona. In questo mo-
                        do il protagonista e le sue imprese si collocano in una prospettiva distaccata e fredda, che dà l’im-
                        pressione di un’assoluta verità. Questo stile si ispirava a quello usato normalmente dai comandanti
                        militari nei loro rapporti.
                        I detrattori di Cesare insistevano invece sulla sua parzialità, e svilivano le qualità stilistiche dell’o-

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