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DOSSIER La guerra
tra le fazioni
Quali conflitti civili a vita politica romana fu animata nel I sec. a.C. dagli scontri tra le fazioni dei populares e degli
Loptimates [®DOC4]. In questi scontri il contenuto sociale era relegato in secondo piano, men-
esplosero a Roma
nel I secolo a.C.? tre rivestiva una importanza preponderante la questione del potere politico e, in particolare quello
dei capi delle fazioni.
Il primo di una lunga serie di scontri si ebbe tra Mario, capo dei populares, e Silla, capo degli opti-
Per quali obiettivi mates. In qualità di comandanti militari, entrambi poterono contare sull’appoggio delle loro truppe.
si combatteva? La vittoria di Silla su Mario fu accompagnata da una spietata reazione dei sillani nei confronti degli
avversari [®DOC5].
Catilina, uno degli esecutori delle stragi sillane, fu protagonista, nel 63 a.C., di un progetto eversivo
scongiurato dal console in carica Marco Tullio Cicerone. Grazie anche alle orazioni pronunciate in
senato per denunciare Catilina [®DOC6], Cicerone riuscì a far giustiziare i congiurati.
La guerra civile scoppiata qualche decennio dopo tra Pompeo e Cesare riproponeva ancora una
volta la solita contrapposizione: Pompeo era schierato dalla parte degli optimates, Cesare dalla par-
te dei populares. L’enorme potere acquisito da Cesare al termine della guerra era un chiaro segno
del tramonto delle istituzioni repubblicane.
Nemmeno l’assassinio di Cesare [®DOC7] ridiede vigore alla legalità repubblicana. Il ricorso al-
le liste di proscrizione per eliminare i nemici [®DOC8] da parte di Marco Antonio e Ottaviano, gli
eredi di Cesare, e lo scontro tra i due per chi dovesse ufficialmente raccogliere l’eredità del dittato-
re [®DOC9] segnarono la fine della repubblica.
Il primato degli «uomini buoni»
Secondo la prospettiva di Cicerone, il nuovo equilibrio politico, che avrebbe consentito di supe-
rare la crisi in cui da troppo tempo si dibatteva la repubblica, avrebbe dovuto basarsi sull’auto-
rità della tradizione, sul prestigio del senato, sul rispetto dell’ordine costituito: vale a dire su un
assetto sociale fissato gerarchicamente, in cui ciascun individuo veniva valutato anzitutto in base
al rango. Un ruolo eminente avrebbero dovuto avere gli optimates, perché intorno a loro si schie-
ravano tutti gli «uomini buoni», vale a dire i cittadini moderati, contrari al disordine e alla di-
scordia propagati dai populares.
Il limite di questa visione è evidente, poiché essa collocava ai margini una grande parte dei citta-
dini romani: la plebe urbana impoverita che viveva di espedienti e delle generosità dei politici più
potenti; i veterani nullatenenti affamati di terre; la massa di piccoli commercianti, artigiani, bot-
tegai che affollavano Roma e i principali centri urbani. Tutti costoro vedevano con ben altro ani-
mo l’azione dei populares.
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Cicerone, In difesa di Sestio, 96-98 cittadini migliori? Sono, se vuoi saperlo, in- male, che non sono per natura disonesti o
numerevoli – senza di che non ci reggerem- squilibrati, né impacciati da domestiche
Sempre in Roma ci furono due categorie di mo in piedi –: sono i più autorevoli membri difficoltà. Son questi, dunque, coloro che
persone, fra coloro che si son dati alla vita del Senato, son coloro che ne seguono l’in- formano quella che tu chiamasti «una raz-
politica col proposito di condurvisi nel mo- dirizzo, coloro che appartengono agli ordi- za»; uomini integri, moralmente sani, di be-
do migliore: l’una fu, e volle esser qualifica- ni maggiori ed ai quali è aperto l’accesso al- nestante famiglia. E coloro che nel governo
ta popolare; l’altra, degli ottimati. Popolari, la curia , abbondano tra i cittadini romani
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quelli che attuavano e predicavano le cose dei municipi e delle campagne, tra gli uomi-
che sapevan gradite alla moltitudine; otti- ni d’affari, tra i figli stessi dei liberti . [...] 1. Cioè coloro che possono entrare a far parte del se-
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nato. La curia era infatti l’edificio in cui il senato te-
mati, quelli che agivano in modo da provo- Qualitativamente [questa categoria] può neva ordinariamente le sue sedute.
care sulla condotta propria l’approvazione esser rapidamente circoscritta e definita. 2. Ai liberti era precluso l’accesso alle magistrature,
dei cittadini migliori. Ma chi sono questi Sono ottimati tutti coloro che non fanno del che era invece aperto ai loro figli.
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