Page 384 - Profili di Storia
P. 384
P2_Modulo05.qxp 19-03-2010 9:45 Pagina 369
Unità 15
La crisi della repubblica
veniva sentito come una prepotenza di Roma e come una rottura di vecchi accordi inter- modio
comunitari, avvalorati dalla consuetudine. Di queste proteste si fece interprete il vincito- Misura di capacità corrispondente a
circa 9 litri.
re di Cartagine Scipione Emiliano, cognato di Tiberio ma suo accanito nemico. Scipione
morì poco dopo (129 a.C.) in circostanze misteriose: circolò voce che fosse stato avvele-
nato da un partigiano del movimento graccano o dalla moglie Sempronia, sorella dei
Gracchi.
Cittadinanza agli Italici? Per placare gli Italici, il console del 125 Fulvio Flacco, ade-
rente al movimento graccano e membro del triumvirato agrario, ebbe un’idea brillante e
propose di offrire agli alleati la cittadinanza romana. In tal modo gli svantaggi economi-
ci derivanti dal recupero delle terre sarebbero stati compensati da vantaggi politici. Mai
una proposta fu insieme tanto lungimirante e insieme tanto impopolare: gli Italici l’ac- GUIDAALLOSTUDIO
colsero con favore, ma la reazione del senato fu così ferma che essa non fu nemmeno di- 1. Alla morte di Tiberio la sua legge
agraria fu abolita?
scussa. Gli eventi successivi avrebbero tuttavia dimostrato quanto sarebbe stato impor- 2. Quale fu la proposta di Fulvio
tante per Roma risolvere immediatamente quel problema, prima che esso diventasse, co- Flacco?
me in effetti poi diventò, una vera e propria cancrena.
† La misurazione del grano
[Piazzale delle Corporazioni, Ostia]
6. Il progetto di Gaio Gracco Per Roma, come per tutte le città
antiche il problema più importante
era la regolarità dei rifornimenti
Un progetto molto vasto La lotta politica s’inasprì nel 123 a.C. con l’elezione al tribu- alimentari, soprattutto di grano. La
nato di Gaio Gracco. Animato dalle stesse convinzioni di Tiberio e in più desideroso di situazione divenne particolarmente
critica nell’età dei Gracchi. Fu allora
vendicarne l’ingiusta morte, Gaio si fece promotore di un vasto progetto di riforma del- che Gaio Gracco fece approvare la
legge frumentaria (123 a.C.), in base
la società romana, più complesso e ambizioso di quello del fratello. Egli comprese che per alla quale ogni cittadino romano
risolvere la crisi sociale non era sufficiente appoggiarsi soltanto sui contadini poveri: era domiciliato nella capitale aveva il
diritto di ricevere ogni mese dallo
invece indispensabile creare intorno al movimento graccano un’ampia coalizione d’inte- Stato, a prezzo ridotto, una quantità
ressi, stimolando il consenso di altri ceti. di grano corrispondente almeno a 5
modii (corrispondenti a circa 45 litri).
Il progetto comprendeva una nuova legge agraria, che riprendeva la precedente e la per- La quantità non bastava certo a
fezionava in più punti, mentre una legge frumentaria prevedeva la distribuzione mensile garantire il mantenimento di un’intera
famiglia, ma rappresentava
di almeno 5 modii di frumento a prezzo ridotto alla plebe urbana. Si trattava di un prov- comunque un sussidio importante
vedimento molto popolare, perché cercava di ostacolare le speculazioni che i ricchi ef- per i cittadini abitanti a Roma.
Il mosaico raffigura un uomo,
fettuavano sui generi di prima necessità. Tre nuove colonie romane dovevano essere fon- presumibilmente un funzionario
date a Cartagine, Squillace e Taranto. L’intento era duplice: dare terre a nuovi coloni e pubblico, e i suoi aiutanti ripresi
nell’atto di misurare il contenuto di
riattivare centri commerciali importanti. Con una legge sulla cittadinanza Gaio cercava alcuni sacchi di grano.
inoltre di risolvere l’ancora insoluto problema degli al-
leati. Su questo punto, la sua proposta era più modera-
ta di quella di Fulvio Flacco: essa prevedeva la conces-
sione della cittadinanza romana ai soli Latini e di quella
latina agli Italici.
La legge giudiziaria Ma il perno dell’intera operazio-
ne era rappresentato dalla legge giudiziaria che riguar-
dava i processi nei confronti dei governatori accusati di
malversazione. Nei primi decenni di attuazione dell’or-
dinamento provinciale, l’operato dei governatori roma-
ni era stato complessivamente improntato a modelli di
buona amministrazione. Anche se del governo romano
nelle province è giusto dare, nel complesso, un giudizio
positivo, non c’è dubbio che durante il II sec. a.C. il si-
stema aveva manifestato gravi segni di corruzione. Nel-
369