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                                             Modulo 4
                                             Una nuova potenza
                                             mediterranea: Roma


                                                                           Le coppie non erano stabili. La breve durata della vita
                   ® Bambola in avorio, 160 d.C.
                     [Antiquarium Comunale, Roma]                          (la media era intorno ai venticinque anni) produceva
                 Per le bambine romane, giocare con                        molti vedovi e molte vedove: la morale comune impo-
                   le bambole significava identificarsi                    neva che il coniuge sopravvissuto, a meno che non fos-
                   nel futuro ruolo di giovane moglie,
                     piuttosto che giocare «a fare la                      se anziano, dovesse contrarre un nuovo matrimonio.
                     mamma», come succede oggi.                            Diffuso era anche il divorzio. Il marito poteva ripudiare
                    Le bambole ritrovate, infatti, non
                 rappresentano mai un vero e proprio                       la moglie con un atto unilaterale: la causa più frequente
                  neonato, quanto piuttosto il modello                     era la sterilità, che veniva regolarmente attribuita alla
                 in scala ridotta di una giovane donna
                     in età da marito. Significativo in                    donna; ma il divorzio non era affatto motivo di vergo-
                    questo senso è il caso di questa                       gna per la moglie ripudiata.
                    bambola in avorio ritrovata nella
                   sepoltura di Crepereia Tryphaena,                        La donna Quelle spose bambine che tra i dodici e i
                 una giovane sposa di circa vent’anni.
                  La bambola, depositata nella tomba                       quattordici anni lasciavano la casa paterna ed entrava-
                     di questa ragazza che ormai da                        no in quella maritale, avevano prospettive di vita mol-
                   tempo aveva superato l’«età delle
                        bambole», intendeva forse                          to semplici. Se non morivano precocemente di parto,
                 testimoniare il breve passaggio dallo                     come molto spesso accadeva, erano destinate a occu-
                   stato di fanciulla a quello di sposa.
                                                                           parsi dell’organizzazione domestica. Passavano il tem-
                                                                           po a tessere e a filare, a sorvegliare gli schiavi di casa, a
                                                                           controllare che tutto fosse sempre in ordine, a gestire
                                                                           la dispensa. Come la donna greca, anche quella roma-
                                                                           na non prendeva parte alla vita politica e trascorreva

                 LINK                 p.351                                gran parte dell’esistenza entro le mura domestiche. Ac-
                 Le donne a Roma                                           cudire i figli, avviare le bambine al loro futuro di mogli
                                                                           e madri virtuose e i bambini a quello di cittadini ri-
                                                                           spettati, era il suo impegno principale [®I bambini ro-
                                                                           mani, p. 341]. Quando usciva di casa, lo faceva accom-
                                                                           pagnata dalle schiave e dalle dame di compagnia. Co-
                 GUIDAALLOSTUDIO                                           me abbiamo già osservato a proposito della donna gre-
                 1. Sottolinea sul testo i poteri e le
                 facoltà di un paterfamilias.                              ca [®7.7], queste limitazioni valevano soprattutto per
                 2. Come si diventava paterfamilias?                       le donne di ceto sociale medio e alto: le donne del po-
                 3. Quali sentimenti erano alla base                       polo, costrette a lavorare (soprattutto nelle botteghe) e
                 del matrimonio nell’antica Roma?
                 4. Le donne potevano divorziare?                          a svolgere personalmente i servizi domestici, conduce-
                 5. Sottolinea sul testo le                                vano un’esistenza molto più libera.
                 caratteristiche che accomunavano le
                 donne romane a quelle greche.  Rispetto alla donna greca, la romana aveva tuttavia grandi privilegi, che si manifestavano
                 6. La condizione delle donne era  soprattutto in campo economico. Ereditava gli stessi diritti dei fratelli, poteva fare testa-
                 uguale per tutti i ceti sociali?
                                             mento, i suoi beni personali non si trasferivano al marito.



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                                              Un fiume umano Abbiamo fin qui seguito i Romani lungo quelle straordinarie impre-
                                             se militari che – dalla nascita della repubblica (509 a.C.) agli inizi del II sec. a.C. – porta-
                                             rono la loro città a un ruolo di assoluto dominio nello scenario prima italico e poi medi-
                                             terraneo. Nei primi tre secoli della repubblica, ai Romani capitò di perdere qualche bat-
                                             taglia, ma mai una guerra. Cerchiamo di capire perché. La mirabile organizzazione del-
                                             l’esercito [®La tecnica degli accampamenti,p.324] si accompagnava a un alto numero di
                                             effettivi. Roma, infatti, riusciva a mettere in campo un numero di soldati superiore a quel-
                                             lo di qualsiasi potenza dell’epoca. Secondo calcoli approssimativi, Roma poteva contare
                                             – tra cittadini e alleati- su circa 600.000 individui arruolabili, il che vuol dire un esercito
                                             in armi di pressappoco 300.000 uomini.

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