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                                             Modulo 4
                                             Una nuova potenza
                                             mediterranea: Roma



                 GUIDAALLOSTUDIO             portare Roma all’egemonia nel Mediterraneo e da suscitare la sorpresa e l’ammirazione
                 1. Quale spiegazione dava Polibio  degli stranieri (primo fra tutti Polibio). Il fatto è che i ripetuti successi militari in Italia, la
                 della superiorità romana?
                 2. Uno schiavo poteva diventare  vittoriosa lotta per la sopravvivenza con Cartagine, la conquista dell’Oriente, resero com-
                 cittadino romano?           patto il popolo romano: un forte spirito patriottico, l’orgoglio di appartenere alla città più
                 3. Che cosa distingueva le colonie  forte del mondo, non ultimi i grandi vantaggi economici derivanti dall’impero, portaro-
                 romane da quelle greche?
                 4. Le legioni erano composte da  no il popolo a identificarsi con la propria città. Pur autoritario, il regime della repubbli-
                 cittadini o da mercenari?
                                             ca romana godeva del sostanziale consenso dei cittadini.


                                             5. La famiglia romana

                              emancipare      Il «paterfamilias» Il cittadino romano era in primo luogo membro di una familia, ma si
                        Il termine deriva dal latino
                    mancipium (da manus, «mano»,   trattava di una famiglia molto diversa dalla nostra: essa infatti comprendeva non solo il ma-
                      e capio, «prendo»), «l’atto del  rito, la moglie e i figli, ma anche i nipoti e i pronipoti, e ancora gli schiavi, i liberti (cioè gli
                   prendere con la mano», e indica il  schiavi liberati) e i beni materiali (case, terre, animali). Ciò che unificava questo insieme di
                   potere del paterfamilias sul figlio.
                 L’emancipazione era l’atto attraverso  esseri umani e di beni era la sua dipendenza da un solo individuo, il paterfamilias («padre
                  il quale il figlio otteneva la propria  della famiglia»). Il potere (patria potestas) del paterfamilias romano era enorme: egli eserci-
                                  autonomia.  tava nei confronti dei figli e degli schiavi una funzione disciplinare che poteva estendersi fi-
                                             no alla pena di morte, amministrava, senza alcuna limitazione, il patrimonio domestico, po-
                                             teva liberamente diseredare i figli.
                                             Alla morte del pater la famiglia veniva meno e si scomponeva in tanti nuovi nuclei quanti
                       † Gratidius Libanus e sua
                         moglie Gratidia Chrite,  erano gli immediati discendenti maschi del pater. Dunque, un figlio liberato dalla patria po-
                                  30 a.C. ca.  testas diventava a sua volta paterfamilias, anche se era ancora un bambino troppo piccolo
                   [Musei Vaticani, Città del Vaticano,
                                      Roma] per essere padre. Da un punto di vista giuridico, l’avvenimento che faceva di un uomo ro-
                      Un romano e una romana che mano un vero e proprio pater non era la nascita di un figlio, ma la morte del proprio padre.
                   fossero di condizione libera erano
                  considerati marito e moglie quando  Un figlio, tuttavia, poteva diventare adulto anche se il padre lo «emancipava», ossia lo libe-
                   andavano a vivere sotto lo stesso rava dalla propria tutela, consentendogli di diventare a sua volta paterfamilias. Se nessuna
                         tetto. Il matrimonio finiva  di queste due circostanze si verificava, il figlio, anche se era sposato e aveva figli a sua volta,
                    automaticamente quando veniva
                   meno l’affectio maritalis. Sarebbe        anche se era un cittadino di pieno diritto e militava nell’esercito, non era
                  errato tradurre questa espressione           considerato paterfamilias: quindi non aveva piena autonomia econo-
                   con «amore, affetto tra i coniugi».
                    Affectio maritalis indicava invece                mica, non poteva stipulare un contratto o fare testamento, non
                  semplicemente la volontà di essere                    poteva comparire autonomamente in tribunale ed era sem-
                    marito e moglie: quando questa
                  veniva meno in una delle due parti,                    pre sottoposto alla disciplina paterna.
                 o in entrambe, bastava che gli sposi                    I vincoli di sangue, all’interno della famiglia romana, erano
                   cessassero di convivere e il
                 divorzio era, per così dire,                           molto meno forti dei nostri. Grande importanza aveva in-
                  automatico. In questo                                 fatti l’adozione, pratica estremamente diffusa e vissuta con
                 gruppo statuario con
                 una coppia di sposi                                   grande disinvoltura [®14.4].
                     è evidente la
                       volontà di                                       Il matrimonio Il termine latino  matrimonium indicava
                   rappresentare la                                     «la condizione legale di madre», alla quale il padre desti-
                   dignità dell’uomo
                  nella sua veste di                                     nava la giovinetta dandola in moglie a un uomo che l’ac-
                  paterfamilias, con                                       cettava. L’età minima di matrimonio stabilita dalla legge
                   la mano sinistra
                  che regge la toga                                        era di dodici anni per le femmine, di diciotto per i ma-
                 e lo sguardo fiero,                                        schi. Il matrimonio, istituzione finalizzata alla procrea-
                    e la posizione
                   subalterna della                                         zione, era deciso dai padri della futura coppia, e que-
                  donna che a lui si                                         st’ultima non aveva molti strumenti per opporsi. Co-
                    appoggia con
                  atteggiamento                                              me in quello greco, anche nel matrimonio romano l’a-
                  affettuoso e                                               more tra coniugi era un requisito possibile ma rarissi-
                    riverente
                    insieme.                                                 mo, comunque non richiesto. Un’unione ben riuscita
                                                                    si fondava sulla concordia e sulla solidarietà.


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