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Unità 14
L’identità romana
2. Il mito delle origini troiane
Fantasie delle origini Prima di vedere come e perché si affermò a Roma il mito delle
origini troiane, è indispensabile una precisazione. Analizzando la storia di Roma, abbia-
mo visto che essa, fin dall’inizio, fu la storia di una comunità «aperta», formatasi e cre-
sciuta in Italia grazie all’apporto di varie genti (Etruschi, Latini, Sabini e soprattutto Gre-
ci [®11.6]). Ma l’idea che un popolo ha delle sue origini può anche essere un prodotto
dell’immaginazione: fantasiosa era certamente l’idea che i Romani fossero discendenti dei
Troiani. Ma per noi esaminare queste ricostruzioni immaginarie non è meno importante
che analizzare la vera e propria realtà storica: esse riflettono infatti il modo in cui i popo-
li vedevano se stessi e la loro storia.
Il rapporto tra Roma e la città di Troia è legato alla figura di Enea, il leggendario eroe che
scampò alla distruzione della sua città, viaggiò verso Occidente e approdò infine nel La-
zio, dando origine alla stirpe da cui sarebbe disceso il popolo romano. È importante con-
siderare preliminarmente che personaggi e temi dei poemi omerici ebbero una precoce
circolazione in molte zone, anche non greche, del Mediterraneo. Ad assicurarne la diffu-
sione furono gli aedi, gli artigiani, i mercanti greci, con i loro racconti e anche con i ma-
nufatti (statuette di terracotta e vasi) che rappresentavano personaggi – soprattutto l’a-
cheo Ulisse e il troiano Enea – dei quali l’Odissea narrava gli avventurosi viaggi in Occi-
dente. Varie comunità – nella penisola italica come in Sicilia, come altrove – attribuirono
le loro origini all’iniziativa di un eroe, acheo o troiano: il fenomeno si spiega con la vo-
lontà di nobilitare la propria stirpe connettendola a un evento grandioso come la guerra
di Troia e con la necessità di riempire di avvenimenti un passato di cui si sapeva molto
poco. Inoltre, gli eroi greci offrivano alle recenti aristocrazie dell’Italia arcaica (prima fra
tutte quella etrusca [®11.5]) modelli di comportamento in cui identificarsi.
Numerose testimonianze archeologiche testimoniano la diffusione della leggenda di Enea
nel mondo etrusco, già a partire dal V sec. a.C.: la raffigurazione più frequente è quella
dell’eroe che fugge da Troia portando il padre Anchise sulle spalle. Nel Lazio, la leggen-
da di Enea è attestata grosso modo nello stesso periodo: sembra che essa trovasse parti-
colare ricezione nella città di Lavinio (25 km da Roma), dove è stato rinvenuto un san-
tuario più tardo dedicato al culto di quell’eroe.
√ Achille uccide i prigionieri
troiani, IV sec. a.C. ca.
[part. dalla Tomba François a Vulci,
Villa Albani, Roma]
Questo affresco etrusco raffigura
l’eroe greco Achille intento a
sacrificare i prigionieri troiani sulla
tomba di Patroclo. La leggenda delle
origini troiane di Roma viene qui
usata in funzione anti-romana. Gli
Etruschi celebrano il trionfo degli
eroi greci, con i quali si identificano,
sui Troiani, progenitori dei Romani.
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