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Unità 13
Roma e il Mediterraneo
sarono gli antichi pregiudizi che la cultura greca e romana nutri-
va nei confronti di Fenici prima e di Cartaginesi poi.
Esemplare, da questo punto di vista, il ritratto di Annibale
tracciato da Livio: nella prima parte lo storico si dilunga
nel descrivere le eccezionali doti morali del personag-
gio; nella seconda parte questi apprezzamenti vengo-
no fortemente ridimensionati in considerazione di al-
cuni difetti (crudeltà, falsità, spregiudicatezza) che
venivano tradizionalmente attribuiti a tutto il popolo
punico.
® Busto-ritratto di Annibale
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Livio, Storia di Roma, XXI, 4, 9 quando si trattava di osare qualche ardita precedeva tutti, finita la zuffa, ne ritornava
impresa. Massima era la sua audacia nell’af- ultimo.
Annibale, mandato in Spagna, al suo primo frontare i pericoli, massima la sua prudenza Tuttavia, grandissimi vizi pareggiavano
giungere attrasse le simpatie di tutto l’eser- negli stessi frangenti, da nessun disagio il virtù così grandi: una feroce crudeltà, una
cito; i veterani credevano che fosse stato a suo corpo poteva essere affaticato, né il suo malafede più che cartaginese, una continua
loro restituito Amilcare giovane, scorgen- coraggio poteva essere vinto. Sopportava menzogna, nessun rispetto per la religione,
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do in lui la stessa energia nel volto e la stessa parimenti il caldo e il freddo; la misura dei nessun timore degli dèi, lo spregio del giu-
fierezza negli occhi, nella fisionomia e nei li- cibi e delle bevande era determinata dal de- ramento, la mancanza di ogni scrupolo.
neamenti del viso. Dopo breve tempo, tut- siderio naturale non dal piacere; né di gior-
tavia, accadde che l’immagine del padre che no né di notte vi erano per lui ore fisse per il
era in lui divenne la causa meno importante sonno e per la veglia; quel tempo che resta-
perché egli si conciliasse il favore dei solda- va, compiute le imprese, era dato al riposo,
ti. Una stessa natura non fu mai più atta a che non era procurato né da silenzio né da 1. Il padre di Annibale, l’iniziatore della conquista
cartaginese della Spagna.
due opposte cose: all’obbedire e al coman- soffice letto; molti, infatti, scorsero spesso 2. Il condottiero cartaginese che subentrò ad Anni-
dare. Pertanto, non avresti potuto facil- Annibale che giaceva in terra avvolto nel bale nel comando delle truppe cartaginesi in Spagna.
mente giudicare se egli fosse più caro al co- mantello militare, in mezzo alle sentinelle e
mandante o all’esercito, poiché Asdruba- ai posti di guardia dei soldati. Il suo modo di
le , ogni volta che vi era da prendere con vestire non era diverso da quello dei coeta- GUIDAALLALETTURA
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forza ed energia qualche iniziativa, non pre- nei; davano nell’occhio solo le armi e i ca- 1. Quali sono le virtù di Annibale, secondo Livio?
feriva alcun altro che la guidasse, né i solda- valli. Era Annibale di gran lunga il primo tra 2. Da che cosa emerge il pregiudizio dei Romani
ti in altro capitano avevano più fiducia i fanti e i cavalieri; nell’avviarsi alla battaglia nei confronti dei Cartaginesi?
Onori a un generale sconfitto
Se dopo la battaglia di Canne Roma non fu travolta dai Cartaginesi, ciò si dovette anche alle sue
straordinarie risorse morali. Esemplare, da questo punto di vista, il modo in cui fu trattato il con-
sole sopravvissuto, Terenzio Varrone. Egli aveva avuto una gravissima responsabilità nella scon-
fitta, perché aveva attaccato battaglia precipitosamente e contro il parere dell’altro console. Ma i
cittadini lo accolsero comunque con grande onore perché, pur sbagliando, egli aveva combattu-
to coraggiosamente per la patria. In quei giorni di sconforto e di terrore, i Romani non cercavano
capri espiatori ma si stringevano gli uni agli altri per organizzare la rivincita.
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Livio, Storia di Roma, XXII, 61, 13-15 frangente la città ebbe un animo così gran- un generale cartaginese, non gli si sarebbe
de che una folla appartenente a tutti gli certo risparmiato nessun supplizio.
Né le disfatte né le defezioni degli alleati strati sociali si fece incontro al console che
spinsero i Romani a pronunciare la parola ritornava da una simile catastrofe, della
pace, né prima dell’arrivo del console a Ro- quale egli stesso era il maggiore responsa- GUIDAALLALETTURA
ma, né dopo, quando egli ritornò e rinnovò bile, e gli rese grazie perché non aveva di- 1. Per quale motivo i Romani tributarono onori al
generale Varrone, pur essendo responsabile della
il ricordo della sconfitta subìta. In quel sperato della repubblica. Se egli fosse stato sconfitta di Canne?
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