Page 356 - Profili di Storia
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                                                                                          L’identità romana



                        VITA SOCIALE               I bambini romani
                        E DIRITTO



                               el mondo romano, almeno un    scuola primaria (noi diremmo «elementa-
                        Nbambino su cinque moriva nei        re») si teneva quasi sempre sotto un porti-
                        primi anni di vita, e questa regola valeva sia  co pubblico, e solo una tenda la isolava dal
                        per i poveri sia per i ricchi. La mortalità in-  traffico circostante. Chi si trovava a passa-
                        fantile, del resto, è rimasta alta lungo tutta la  re nei pressi di una scuola sentiva soprat-
                        storia europea, ancora fino all’Ottocento.  tutto rimproveri e pianti. L’educazione ro-
                        La notevole possibilità che un figlioletto  mana faceva infatti un larghissimo uso dei
                        non diventasse mai adulto influiva sui senti-  rimproveri e delle punizioni corporali: non
                        menti dei genitori: provocava un atteggia-  c’era maestro senza frusta e la frusta si ab-
                        mento difensivo, che poteva manifestarsi  batteva spesso sulla schiena degli scolaret-
                        come indifferenza e mancanza di tenerezza,  ti. Anche a casa le punizioni corporali era-
                        oppure, al contrario, come una partecipa-  no all’ordine del giorno. I genitori poteva-
                        zione ansiosa ed eccessiva.          no essere teneri e affettuosi, ma erano so-
                        Fino ai sette anni, il bambino era indicato  prattutto figure autorevoli, cui si doveva
                        col termine infans, «infante», che significa-  venerazione e ubbidienza. Nelle famiglie
                        va «incapace di parlare»; certo, un bimbo di  che potevano permettersi gli schiavi, la fi-
                        cinque o sei anni era perfettamente in grado  gura presso la quale il bambino cercava in-
                        di pronunciare frasi complete e intellegibili  timità e tenerezza era piuttosto la «nutri-
                        ma, pensavano i Romani, egli non era anco-  ce», la schiava che si occupava dell’alleva-
                        ra dotato di ragione, e quindi non sapeva  mento dei bambini.
                        parlare. Non essendo dotato di parola, il  A dodici anni il bambino romano di buona
                        bambino non aveva un’identità propria, era  famiglia abbandonava la scuola elementare;
                        piuttosto un uomo incompleto.        a quattordici anni smetteva la veste infantile
                        A sette anni il bambino era in grado di usa-  e indossava la «toga virile». Egli si liberava
                        re la parola vera e propria, che gli consenti-  inoltre della «bolla», un ornamento che ve-
                        va di formulare pensieri logici. Doveva  niva portato appeso al collo, formato da due  π Fanciullo con la «bulla», I sec. d.C.
                        però imparare a esprimersi bene e a diven-  piastre concave che contenevano degli amu-  [Museo del Louvre, Parigi]
                        tare, se possibile, istruito. A questo scopo  leti portafortuna, e che indicava la condizio-
                        veniva mandato a scuola. Si trattava, come  ne infantile. Le bambine smettevano invece
                        per il mondo greco, di scuole private, la cui  di studiare a dodici anni, quando si separa-  † Sarcofago di Cornelius Statius,
                        retta era pagata dai genitori o da benefatto-  vano dalle loro bambole e le offrivano alla  150-160 d.C.
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                        ri ricchi. La vita scolastica era tutt’altro che  dea Venere. Ora esse attendevano il mo-
                        allegra. Anzitutto non dobbiamo pensare a  mento del matrimonio, che giungeva solita-  Da sinistra verso destra, questo rilievo raffigura
                                                                                                   le fasi dell’infanzia: dall’allattamento ai primi
                        edifici chiusi e protetti dalle intemperie: la  mente molto presto.        rudimenti scolastici.




























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