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                                                                                                Unità 12
                                                                                 L’espansione romana in Italia


                        fino a una linea che congiungeva Pisa a Rimini a nord. Entro questi limiti, non esisteva-  † «Cista Ficoroni», 300 a.C. ca.
                        no più comunità indipendenti.                                                      [da Preneste (Palestrina), Museo
                        Nel corso dei secolari eventi che l’avevano portata al dominio sull’Italia, Roma ebbe mo-  Nazionale di Villa Giulia, Roma]
                        do di mostrare più volte la sua determinazione nel soggiogare i nemici e nel reprimere le  Questo portagioie in rame è
                                                                                                           chiamato Cista Ficoroni dal nome del
                        loro ribellioni. Intere popolazioni furono annientate e i loro territori confiscati: sembra  suo scopritore, Francesco Ficoroni,
                        che soltanto durante la Terza guerra sannitica circa 60.000 prigionieri furono ridotti in  che la trovò in una tomba a
                                                                                                           Palestrina, l’antica Praeneste. La
                        schiavitù. Insomma, come tutti i popoli conquistatori, anche i Romani non fecero a me-  cista, dono di nozze di una madre
                        no della violenza e della brutalità.                                               alla figlia, riporta sul coperchio una
                                                                                                           importante iscrizione in latino
                        Con il terrore è possibile tenere sottomessi i vinti per un periodo più o meno lungo, ma  arcaico: «Dindia Macolnia fileai dedit.
                        non si riesce a costruire, come i Romani seppero fare, un grandissimo impero, destinato  Novios Plautios med Romai fecid»
                                                                                                           («Dindia Macolnia donò alla figlia. Mi
                        a durare quasi un millennio. Il segreto della conquista romana sta proprio in un com-  fabbricò in Roma Novio Plauzio»).
                        plesso amalgama di potenza e duttilità, di durezza e di equilibrio.                L’epigrafe, che ci informa sul nome
                                                                                                           del committente, su quello
                        Nel mondo antico, quando una città conquistava territori e sottometteva altre comunità,  dell’artista (che rivela una origine
                        procedeva in modo piuttosto semplice. Tranne rare eccezioni, considerava sudditi gli abi-  campana), e sul luogo di
                                                                                                           fabbricazione dell’oggetto (Roma), è
                        tanti sottomessi e li obbligava a pagare tributi più o meno onerosi. Roma diede invece al-  una importante testimonianza degli
                        l’Italia un ordinamento complesso, basato su una grande varietà di situazioni, decise ca-  stretti rapporti che intercorrevano
                                                                                                           fra Roma e le città alleate. È
                        so per caso.                                                                       importante, inoltre, notare l’influsso
                                                                                                           della cultura greca nella scelta del
                         Il territorio romano C’era anzitutto il territorio romano vero e proprio, che compren-  soggetto dell’immagine cesellata
                        deva, oltre al nucleo originario, appartenuto alla città fin dall’età regia, una molteplicità  (una scena della saga degli
                                                                                                           Argonauti), così come nelle statuette
                        di territori situati in varie parti della penisola. Si trattava di terre confiscate ai vinti e an-  bronzee (Dioniso e due satiri) che
                        nesse all’agro pubblico del popolo romano: queste terre potevano essere af-                        ornano il
                                                                                                                            coperchio.
                        fittate a privati dietro il pagamento di un’indennità. Oppure si trattava
                        di terre assegnate a titolo individuale a cittadini romani, o ancora di
                        terre dove venivano insediate colonie romane.
                        Solitamente queste colonie (dal verbo latino colo, «coltivo») venivano
                        fondate in luoghi di particolare importanza strategica, preferibilmente
                        lungo le coste. Svolgevano quindi una funzione di presidio militare: grazie
                        alla loro fondazione, il suolo italico si trovò punteggiato di una rete
                        di fortezze legate a Roma da vincoli di fedeltà assoluta. La più an-
                        tica colonia romana fu Ostia, fondata prima del 350 a.C.; fu poi la
                        volta di Anzio, nel 338, di Terracina, nel 329, di Minturno, nel 296,
                        e di tante altre.
                        A differenza delle poleis greche, che quando fondavano una colo-
                        nia ne facevano una comunità del tutto indipendente dalla madre-
                        patria [®6.5], le colonie romane erano comunità di cittadini roma-
                        ni a tutti gli effetti: avevano autonomia amministrativa ed erano go-
                        vernate da magistrati che riproducevano in piccolo quelli di Roma.
                        Ma dal punto di vista politico esse erano come una sorta di prolun-
                        gamento della città di Roma. In quanto cittadini, gli abitanti delle
                        colonie romane avevano infatti il diritto di votare nelle assemblee
                        del popolo romano: essi erano iscritti nelle unità territoriali chia-
                        mate tribù, che servivano da base per la formazione dei «comizi tri-
                        buti», una delle più importanti assemblee romane [®12.5].
                         Colonie latine Un altro tipo di colonie era rappresentato dalle
                        colonie latine: originariamente si trattava di città fondate insieme
                        dai Romani e dagli alleati latini. Ma anche successivamente al-
                        lo scioglimento della Lega latina (338 a.C.), Roma procedette
                        alla fondazione di colonie di questo tipo. Vi potevano pren-

                                                                                                                                301
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