Page 313 - Profili di Storia
P. 313
P1_Modulo04a.qxp 22-02-2010 11:58 Pagina 298
Modulo 4
Una nuova potenza
mediterranea: Roma
SCIENZA Le strade romane
E TECNICA
icevano gli antichi che l’Appia era strato era la pavimentazione, costituita di detta «Cripta napoletana» che attraversava
Dla «regina delle vie», e non avevano ciottoli battuti o di lastre di pietra. Ma non la collina del Vomero mettendo in comuni-
torto. Fu infatti la prima strada romana con tutte le strade erano interamente pavimen- cazione Napoli e Pozzuoli. In effetti era
un tracciato sistematico e regolare. Ma era la tate, e in molti casi i tratti lastricati si alterna- un’opera imponente, lunga 705 m, larga 4,
regina delle vie anche per la sua perfezione vano a quelli in terra battuta. Il tutto aveva alta 5, e dotata di numerosi pozzi d’illumi-
tecnica, per la bellezza delle regioni che at- uno spessore compreso tra un metro e un nazione.
traversava, per l’armonia con cui s’inseriva metro e mezzo. I lati della carreggiata erano Ma nei terreni accidentati, che erano la mag-
nei paesaggi. Quando nel 312 a.C. il console bordati da cunette che raccoglievano l’ac- gior parte, le strade richiedevano una mi-
Appio Claudio costruì il suo primo tratto di qua piovana. riade di opere d’ingegneria: terrapieni, muri
circa 200 km, da Roma a Capua (successiva- I profondi solchi visibili ancora oggi sui la- di sostegno, contrafforti, viadotti e natural-
mente sarebbe stata prolungata fino a Brin- stricati delle strade romane furono provoca- mente le più spettacolari di tutte, i ponti,
disi), il suo obiettivo era militare: consentire ti dal ripetuto passaggio di carri. La distanza nella cui realizzazione l’ingegneria romana
agli eserciti di giungere rapidamente in tra i solchi è quasi sempre la stessa, e ci con- raggiunse livelli destinati a rimanere insupe-
Campania, a due passi da popoli bellicosi sente di determinare la dimensione dei carri: rati fino all’Ottocento.
come i Sanniti. 1,30 m circa tra una ruota e l’altra. La lar- Lungo le strade, soprattutto nelle zone pri-
Questa funzione strategica rimase una ca- ghezza normale delle strade più trafficate ve di città e di villaggi, esistevano alberghi
ratteristica tipica delle strade romane, che, era di 3 m, per consentire il passaggio di due per i viaggiatori, le tabernae, dove era pos-
in Italia come nelle province, furono quasi carri simultaneamente. sibile trovare del cibo, un letto, una stalla
sempre aperte dalle legioni. Ma una volta co- Gli ingegneri romani erano abilissimi nell’e- per i cavalli. Grandi cippi di pietra di for-
struite, le strade acquisivano subito un’im- scogitare percorsi semplici, che si allonta- ma cilindrica, i miliaria (dal termine «mi-
portante funzione civile ed economica. nassero il meno possibile dalla linea retta. glio») fornivano ai viaggiatori indicazioni
Nel V sec. d.C. la rete stradale romana arri- Questo era possibile soprattutto in pianura. sulle distanze.
verà a contare circa 400 grandi arterie, per Ma non si facevano scoraggiare dagli ostaco- Anche allora un viaggiatore accorto non
una lunghezza complessiva di circa 100.000 li, nemmeno dai più ardui. Il modo più sem- poteva fare a meno di una guida – i Roma-
km. plice di tracciare un percorso lungo le pen- ni dicevano itinerarium – dove si trovavano
Le strade romane hanno una struttura ricor- dici di una montagna o lungo una costa im- indicazioni sui percorsi, le distanze, i centri
rente, che ritorna quasi ovunque con picco- pervia, era il taglio della roccia. Se non c’era abitati, le locande, le stazioni. Non manca-
le variazioni. Su un suolo pianeggiante o altra soluzione, si procedeva all’apertura di vano nemmeno le carte topografiche, che
spianato artificialmente veniva disposto gallerie, che erano opere particolarmente fornivano una rappresentazione grafica es-
uno strato di ciottoli, che serviva a rendere costose. Una delle più famose era la cosid- senziale.
compatto il terreno e a impedire il ristagno
delle acque. Al di sopra veniva disposto uno
strato di sabbia e di ghiaia. Il terzo e ultimo
√ La costruzione di una strada
[disegno ricostruttivo di D. Spedaliere]
La costruzione di una strada richiedeva diverse operazioni particolarmente
lunghe e complesse. Molta attenzione veniva riservata alle fondazioni, che
dovevano resistere a carichi notevoli e permettere alla strada stessa di durare il
più a lungo possibile con il minimo di interventi per la manutenzione.
298