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Unità 12
L’espansione romana in Italia
Come tante altre volte in passato, Roma mostrò una notevole capacità di recupero. Fu im-
portante, dal punto di vista strategico, la costruzione della strada da Roma a Capua, vo-
luta nel 312 a.C. dal censore Appio Claudio Cieco; secondo l’usanza romana, l’arteria
prese il nome di via Appia: questa nuova via facilitò la mobilità degli eserciti romani, ac-
centuando la loro pressione sui territori sanniti [®Le strade romane, p. 298].
La tattica manipolare È probabile che l’esperienza maturata nel corso delle guerre
sannitiche abbia portato a quella che è stata considerata come una delle creazioni più
originali del genio militare romano: la cosiddetta tattica manipolare. L’ordinamento
oplitico, che Roma aveva precocemente adottato, dispiegava tutta la sua efficacia nei
campi aperti. Il suo schieramento compatto e pesante [®6.6] incontrava invece serie dif-
ficoltà nei terreni montagnosi del Sannio, contro un nemico assai mobile e padrone dei
luoghi. Il principio fondamentale di questo nuovo schieramento consisteva nella divi-
sione della legione in unità tattiche minori (chiamate manipoli). Ne risultava uno schie-
ramento a scacchiera, particolarmente duttile ed efficace, che assicurò ai Romani molti
successi.
La guerra proseguì con vicende alterne e si allargò a macchia d’olio: dalla parte dei San-
niti si schierarono i Lucani, gli Umbri, i Sabini, gli Etruschi, i Galli Senoni. Di fronte
√ Schema della tattica manipolare
1. I «velites», la fanteria leggera, prendono contatto con il nemico; 2. dopo aver
attaccato battaglia, i «velites» si ritirano attraverso i varchi tra i manipoli degli «hastati», i
quali serrano i ranghi per scagliare il loro «pilum» e caricare il nemico; 3. gli «hastati», in
difficoltà, si ritirano attraverso i varchi tra i manipoli dei «principes», i quali serrano i
ranghi per scagliare il loro «pilum» e caricare il nemico; 4. i «principes» si ritirano tra i
varchi dei manipoli dei «triarii», i quali serrano i ranghi come una falange oplitica; alle loro
spalle nel frattempo si sono riorganizzati i «velites», e i manipoli di «hastati» e «principes».
È evidente che questa tattica presupponeva una serie
di automatismi nella manovra che solo un lungo addestramento
e una ferrea disciplina potevano
assicurare.
√ I «triarii» in
posizione di difesa
[disegno di P. Connolly]
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