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Unità 11
L’Italia e Roma
ro stile di vita è rappresentato nelle pitture delle loro splendide tombe e nei magnifici ma- ambra
Resina fossile prodotta dalle
nufatti d’oro, d’argento, di bronzo e di ambrache le corredano. Intorno alle grandi famiglie conifere. Di colore variabile dal
aristocratiche gravitava, oltre agli schiavi veri e propri, un grande numero di lavoratori di- giallo chiaro al giallo scuro tendente
pendenti, collocati in una situazione intermedia tra la libertà e la schiavitù. al rosso o al bruno. Fin
dall’antichità è adoperata per la
Particolarmente degna di rilievo era la posizione della donna, che godeva di un ruolo so- realizzazione di gioielli, amuleti, ecc.
ciale e di una libertà che non si riscontrano in uguale misura presso gli altri popoli anti- L’ambra grigia aveva, invece, origine
animale (prodotta dall’intestino del
chi [®La donna etrusca]. capodoglio) e veniva usata in
profumeria.
VITA SOCIALE La donna etrusca
E DIRITTO
reci e Romani amavano insistere un’intensa vita di società: era usuale che le
Gsulle scandalose abitudini delle signore rispettabili, e non solo le cortigiane,
donne etrusche: si diceva che esse venissero prendessero parte ai banchetti, insieme con
tenute in comune tra gli uomini, che non co- gli uomini.
noscessero i padri dei loro figli, che avessero Di fronte a queste usanze, i Greci inorridiva-
una cura eccessiva del corpo, che non esitas- no. Per loro, una madre di famiglia che be-
sero a esibirsi nude in pubblico. veva coppe di vino in mezzo agli uomini era
Un ritratto del genere era frutto del pregiu- assolutamente inconcepibile. Gli Etruschi,
dizio e proponeva quindi una visione molto invece, erano talmente lontani dal condivi-
distorta della realtà. La famiglia etrusca, in- dere un simile giudizio, che ritenevano l’im-
fatti, era solida e stabile, e gli sposi erano magine della donna a banchetto degna addi-
spesso legati da vincoli profondi. All’origine rittura di essere immortalata nelle tombe di
del contrasto tra la realtà etrusca e l’opinio- famiglia. Ma le donne etrusche erano pre- ® Specchio etrusco
ne degli stranieri stava il fatto che la posizio- senti, alla pari degli uomini, anche in altri [Musei Vaticani, Città
del Vaticano, Roma]
ne sociale delle donne etrusche era più forte momenti della vita pubblica: le feste, i gio-
di quella delle donne romane e ancor più di chi, le danze, le gare atletiche.
quelle greche. Le etrusche, se non altro quelle appartenen-
Lo possiamo constatare subito facendo un ti ai ceti elevati, dovevano avere anche un
confronto tra l’onomastica romana e quella certo grado d’istruzione: almeno sapevano
etrusca. Il nome di un cittadino romano era leggere e scrivere. Una prova significativa ci
composto solitamente da tre elementi: 1. il è fornita dagli specchi di bronzo, un elemen-
prenome; 2. il nome gentilizio, cioè il nome to indispensabile nel corredo femminile,
della gens di appartenenza; 3. il cognome, che accompagnavano di solito le sepolture
che era una sorta di soprannome. A questi delle donne. Gli specchi, decorati con figu-
tre elementi si aggiungeva il patronimico, razioni incise, in molti casi recano i nomi dei
cioè il prenome del padre. Un esempio tipi- personaggi raffigurati e talvolta anche quel-
co è il seguente: Marcus (prenome), Tullius lo della proprietaria dell’oggetto. È presu-
(nome gentilizio), Cicero (cognome), Marci mibile quindi che quest’ultima fosse in gra-
filius (il patronimico, «figlio di Marco»). do di leggere.
Nell’onomastica etrusca, invece, l’individuo Sono i sarcofagi e le urne cinerarie a offrirci π Pettine in avorio, metà del VII sec. a.C.
era indicato anche con il nome della madre, il però la testimonianza più viva e diretta del [da Marsiliana (Orbetello), Museo Archeologico,
Firenze]
matronimico. Per esempio: Larth Arnthal prestigio della donna nel mondo etrusco.
Plecus clan Ramthasc Apatrual, «Lars figlio Semisdraiati sul coperchio del sarcofago co- La condizione femminile nel mondo etrusco era
certamente particolare. Nelle tombe
di Arruns Pleco e di Ramtha Apatronia». me sul letto da banchetto, i defunti sono raf- aristocratiche lo sfarzo del corredo delle
Questo particolare è della massima impor- figurati in coppia, marito e moglie, l’uno di sepolture femminili non è inferiore a quello dei
tanza perché valorizza il ruolo della madre fianco all’altra, in posizione di pari dignità, loro compagni uomini: anche la donna ostentava,
infatti, i simboli del proprio alto rango con ricchi
nella famiglia e l’importanza che si attribuiva talvolta allacciati in un abbraccio affettuoso: corredi da banchetto, raffinati monili e oggetti
al suo nome, e quindi alla sua individualità. come se il legame saldo e paritario che li ave- personalizzati con inciso il proprio nome o
Tuttavia, a scandalizzare gli stranieri non va uniti in vita fosse l’unica rassicurante cer- dediche agli dèi. Nella vita sociale la donna
erano i nomi, ma i comportamenti pubblici tezza che si poteva proiettare in un aldilà etrusca accompagnava l’uomo nei vari momenti
della giornata assistendo a danze, giochi,
delle donne etrusche. Esse infatti avevano oscuro e inquietante. spettacoli.
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