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                                             Modulo 4
                                             Una nuova potenza
                                             mediterranea: Roma



                                            ® Urna a capanna, VIII sec. a.C.
                                                  [Collezione privata, Ginevra]























                                          √ Candelabro, VIII sec. a.C.
                                          [Museo Archeologico Nazionale,
                                          Tarquinia (Viterbo)]







                                              Agricoltura e materie prime L’Etruria propriamente detta era una regione particolar-
                   † Un «bucchero», prima metà
                               del VI sec. a.C.  mente favorita dalla natura: territori pianeggianti o collinari, dal suolo fertile, che gli Etru-
                      [Museo Archeologico, Firenze]
                                             schi resero ancora più produttivi creando un efficace sistema di reti idriche. Vi si colti-
                   I buccheri, brocche realizzate con
                          ceramica lucida e nera,  vavano cereali; ma la floridezza dell’agricoltura etrusca dipendeva soprattutto dalla col-
                     rappresentarono la produzione  tura della vite e dell’olivo, quest’ultima derivata forse da contatti con i coloni greci.
                  dell’artigianato artistico etrusco più
                      caratteristica e maggiormente  Il territorio etrusco era anche dotato di ampie risorse boschive: alberi d’alto fusto forni-
                     esportata, come testimoniano i  vano legname pregiato che serviva tanto all’edilizia civile quanto alla cantieristica navale.
                    ritrovamenti in numerose regioni
                  dell’Italia e del bacino mediterraneo.  Ma la ricchezza etrusca si basava in larga parte sulla disponibilità di giacimenti minerari:
                  Dal VI sec. alcuni di questi recipienti  di rame, di argento, di piombo, di allume e soprattutto di ferro; quest’ultimo era parti-
                       assunsero anche l’aspetto di
                  maschere, umane o animali, reali o  colarmente abbondante nell’isola d’Elba, che i Greci chiamavano «la Fumosa» per il fu-
                   fantastici, come questo esemplare  mo che si levava senza interruzione dai grandi stabilimenti che gli Etruschi vi avevano im-
                   del Museo Archeologico di Firenze
                  che ha la parte superiore modellata  piantato: la lavorazione del minerale subiva un secondo trattamento a Populonia, una lo-
                                a testa di toro.  calità della costa prospiciente.
                                             Gli Etruschi non si limitavano a esportare minerali allo stato grezzo, ma vendevano an-
                                             che gli apprezzati prodotti della loro metallurgia. Essi infatti erano abilissimi artigiani, co-
                                             me testimonia la vasta gamma di gioielli, armi, vasellame di lusso, suppellettili, cerami-
                                             che, corredi e urne funerarie pervenutici. In particolare nel settore della ceramica, a par-
                                             tire dal VII sec. a.C., si distinsero nella produzione di buccheri, caratteristici vasi di co-
                                             lore nero lucente, a imitazione del vasellame metallico, con impressi rilievi a stampa.
                                              Potenza marittima Nell’antichità gli Etruschi erano famosi come popolo di commer-
                                             cianti e, inevitabilmente, di pirati. La marineria etrusca esercitava un intenso controllo
                                             sulle principali rotte di quella parte del Mediterraneo che da loro prese nome, il Tirreno,
                                             e rappresentò un forte ostacolo all’impianto di colonie greche nella zona. Intorno al
                                             540 a.C. i Focesi, che avevano fondato sulle coste della Corsica la polis di Alàlia, si scon-
                                             trarono, al largo della città, con una flotta congiunta di Etruschi e Cartaginesi. I Focesi
                                             prevalsero, ma a costo di tali perdite che alcuni anni dopo furono costretti ad abbando-
                                             nare la zona. Già agli inizi del V sec. a.C., la potenza marittima degli Etruschi sembra tut-

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