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                                             Modulo 4
                                             Una nuova potenza
                                             mediterranea: Roma


                                             ca, e altre due lingue non indoeuropee: il fenicio, del quale Fenici e Cartaginesi hanno la-
                                             sciato qualche traccia in Sicilia e in Sardegna, e l’etrusco, del quale parleremo fra breve.
                 GUIDAALLOSTUDIO
                 1. Quali sono le prime fonti scritte  In Sardegna Nell’elenco dei Popoli del Mare che verso il 1200 a.C. sconvolsero le re-
                 delle culture italiche?     gioni che si estendevano dalla penisola anatolica al Delta del Nilo, sono comprese genti
                 2. Da dove provenivano gli
                 Indoeuropei italici?        che le fonti egizie chiamano Shardana: alcuni studiosi hanno visto in esse gli antenati dei
                 3. Quante lingue si parlavano in  Sardi, che sarebbero quindi giunti in Sardegna dall’Oriente. Ma l’ipotesi è discussa e c’è
                 Sicilia nel I millennio a.C.?
                                             chi ritiene che i Sardi siano giunti da una regione illirica dell’Alto Adriatico.



                                             3. Gli Etruschi tra origine e formazione
                                              L’emergere dei popoli Al quadro culturale omogeneo dell’area italica, che l’archeolo-
                                             gia rivela per quasi tutto il II millennio a.C., si sostituisce, con il I millennio, un quadro
                                             differenziato, caratterizzato dalla presenza di numerose culture.
                                             Verso la fine del II millennio alcune aree dove si era diffusa la cultura appenninica mo-
                                             strano importanti cambiamenti, che portarono alla formazione di una nuova cultura che
                                             gli studiosi hanno chiamato villanoviana dalla località di Villanova, vicino a Bologna, do-
                                             ve fu scoperto il primo centro a essa riconducibile. Sono tipiche di questa cultura le co-
                      † Urna biconica in bronzo,
                                 VIII sec. a.C.  siddette urne biconiche che testimoniano il passaggio dall’usanza del-
                       [Collezione privata, Ginevra]
                                             l’inumazione, cioè della sepoltura sottoterra, a quella dell’incinera-
                  Le urne villanoviane in bronzo sono
                   più rare di quelle di argilla. Sembra  zione o cremazione dei defunti. La cultura materiale, che testimo-
                   che in occasione del rito funerario  nia l’avvenuta scoperta del ferro, appare più evoluta. Le sepoltu-
                   fosse consueto rompere una delle
                      anse dell’urna: non è il caso di  re hanno corredi che rivelano la presenza di differenziazioni so-
                   questo esemplare. Ciò suggerisce  ciali [®Le necropoli etrusche, p. 272].
                   altre funzioni di questi oggetti, che
                  potrebbero essere stati usati anche  La cultura villanoviana è considerata come lo stadio preparatorio
                                 come anfore.  della prima grande civiltà italica, formatasi tra il IX e l’VIII
                                                                  sec. a.C.: quella di un popolo che
                                                                  i Romani chiamarono  Tusci o
                                                                  Etrusci (da cui «Etruschi») e i
                                                                  Greci Tirreni. L’area dove in ori-
                                                                  gine fiorì la civiltà etrusca, coinci-
                                                                  dente con territori «villanoviani»,
                                                                  è delimitata dal bacino dell’Arno
                                                                  a nord, dal corso del Tevere a sud
                                                                  e a est, dal Mar Tirreno a ovest, in
                                                                  corrispondenza, quindi, con l’at-
                                                                  tuale Toscana, con il Lazio setten-
                                                                  trionale, con l’Umbria occidentale.
                                                                  Importanti aree di espansione della
                                                                  cultura etrusca furono successiva-
                                                                  mente alcune zone della Pianura
                                                                  Padana e della Campania.





                                                                                  ® Stele, VI-V sec.
                                                                       [Collezione privata, Massa Carrara]
                                                                    Questa stele, che raffigura un guerriero
                                                                       armato, proviene da Filetto (Massa
                                                                  Carrara), un centro della Lunigiana, zona
                                                                      interessata dalla civiltà villanoviana.

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