Page 279 - Profili di Storia
P. 279
P1_Modulo04a.qxp 22-02-2010 11:57 Pagina 264
Modulo 4
Una nuova potenza
mediterranea: Roma
® Nuraghe di Santu Antine
[Torralba, Sassari]
Questo di Santu Antine è senz’altro
uno dei migliori esempi di nuraghe
«complesso», ossia articolato in più
corpi. La funzione di questi edifici è
stata a lungo dibattuta. Gli studiosi
moderni tendono a dare risalto alla
possibile funzione militare, come
torri di avvistamento, e difensiva,
come rifugio per i pastori dei villaggi
vicini.
GUIDAALLOSTUDIO
1. Quali sono le testimonianze della teggiano l’isola. Il termine nuraghe, di origine antichissima, vuol dire «mucchio di pie-
cultura appenninica? tre», «cavità» e indica quindi perfettamente quelle costruzioni di massi squadrati com-
2. Che cosa significa «terramare»? poste di vari ambienti abitabili. La funzione di questi edifici era militare: erano fortezze
3. Chi ha costruito i nuraghi?
destinate al controllo e alla difesa del territorio.
2. Il quadro linguistico
Testi scritti Oltre alle testimonianze archeologiche, disponiamo di quelle linguistiche:
si tratta quasi sempre di iscrizioni incise su materiale non deperibile (ceramica, pietra, me-
tallo, osso, corno) o dipinte su pareti tombali.
Queste testimonianze scritte sono fondamentali per definire il quadro linguistico e quin-
di etnico della penisola. Esse risalgono però all’età del ferro (I millennio a.C.), e sono
quindi molto più tarde rispetto alle epoche in cui aveva preso forma il popolamento qua-
si definitivo dell’Italia antica; esse ci mostrano una situazione etnica e linguistica già ben
delineata.
La distinzione fondamentale, come al solito, è quella tra lingue indoeuropee e lingue non
indoeuropee [®2.8]. La lingua che noi oggi parliamo, l’italiano, è una lingua indoeuro-
pea, direttamente derivata dal latino. Le lingue indoeuropee che durante l’antichità si
parlavano nella penisola furono introdotte dall’esterno. Degli idiomi precedenti, che i lin-
guisti definiscono con il termine di sostrati, sono rimaste solo pochissime parole; per
esempio, dei tipici nomi di luogo in -nt-, come Surrentum; oppure di termini riguardanti
il mondo vegetale, passati poi in latino, come lilium, «giglio», o ficus, «fico».
264