Page 283 - Profili di Storia
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Modulo 4
Una nuova potenza
mediterranea: Roma
4. Società ed economia degli Etruschi
Nascita della città Agli inizi dell’VIII sec. a.C. in alcune comunità villanoviane, che or-
mai possiamo già chiamare etrusche, cominciano a manifestarsi forti dislivelli di ricchez-
za. La crescita economica di queste comunità culmina, verso la fine del secolo, nella for-
† Danzatrice, 480-470 a.C.
[dalla Tomba del Triclinio, Tarquinia] mazione di vere e proprie città.
Come la storia greca, anche quella etrusca fu una storia di città autonome, che cercarono
di mantenere tenacemente la loro indipendenza. Esse giunsero, come le poleis greche, a
costituire leghe, ma non realizzarono mai una unità politica. La lega più importante era
la Dodecapoli («unione di dodici città») che comprendeva i principali centri dell’Etruria
marittima (Cerveteri, Veio, Tarquinia, Vulci, Vetulonia, Roselle, Populonia) e dell’Etru-
ria centro-settentrionale (Volsinii, Chiusi, Perugia, Arezzo, Volterra). Più che politica, la
funzione di queste federazioni era religiosa: la Dodecapoli si riconosceva per esempio nel
grande santuario della dea Voltumna, a Volsinii, dove periodicamente si svolgevano feste
e giochi comuni.
Le città etrusche sorgevano solitamente su colline che dominavano il territorio circo-
stante, in prossimità di corsi d’acqua che facilitavano l’approvvigionamento idrico e i tra-
sporti. Anche le città di mare – come Cerveteri, Tarquinia e Vulci – sorgevano quasi tut-
te a una certa distanza dalle coste, in siti da dove era possibile controllare uno o più porti.
L’organizzazione politica e sociale Originariamente il potere giudiziario e militare era
concentrato nelle mani di sovrani chiamati lucumòni, eletti a vita e assistiti da un consiglio
degli anziani, formato da esponenti dell’aristocrazia. Tra il VI e il V sec. a.C. l’autorità mo-
narchica s’indebolì progressivamente (come già era accaduto in Grecia) lasciando il posto
a una repubblica di tipo oligarchico, il cui potere risiedeva nelle mani di una specie di sena-
to e di un collegio di magistrati eletti annualmente e chiamati zilhat e maru (questi ultimi
dotati di funzioni religiose e politiche). La potente e ricca aristocrazia etrusca viveva in mo-
do principesco, in un lusso che non sembra aver riscontro in altre zone della penisola. Il lo-
® Tomba della Caccia
e della Pesca, 530 a.C.
[part. della seconda camera,
Necropoli Monterozzi, Tarquinia]
Le pitture parietali di questa tomba
possono essere considerate un
unicum nella pittura etrusca. Le
raffigurazioni sono realizzate con
colori vivaci e rivelano una notevole
capacità di fondere armoniosamente
figure e paesaggio naturale.
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