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                                             Modulo 4
                                             Una nuova potenza
                                             mediterranea: Roma



                                             4. Società ed economia degli Etruschi

                                              Nascita della città Agli inizi dell’VIII sec. a.C. in alcune comunità villanoviane, che or-
                                             mai possiamo già chiamare etrusche, cominciano a manifestarsi forti dislivelli di ricchez-
                                             za. La crescita economica di queste comunità culmina, verso la fine del secolo, nella for-
                     † Danzatrice, 480-470 a.C.
                  [dalla Tomba del Triclinio, Tarquinia]  mazione di vere e proprie città.
                                             Come la storia greca, anche quella etrusca fu una storia di città autonome, che cercarono
                                             di mantenere tenacemente la loro indipendenza. Esse giunsero, come le poleis greche, a
                                             costituire leghe, ma non realizzarono mai una unità politica. La lega più importante era
                                             la Dodecapoli («unione di dodici città») che comprendeva i principali centri dell’Etruria
                                             marittima (Cerveteri, Veio, Tarquinia, Vulci, Vetulonia, Roselle, Populonia) e dell’Etru-
                                             ria centro-settentrionale (Volsinii, Chiusi, Perugia, Arezzo, Volterra). Più che politica, la
                                             funzione di queste federazioni era religiosa: la Dodecapoli si riconosceva per esempio nel
                                             grande santuario della dea Voltumna, a Volsinii, dove periodicamente si svolgevano feste
                                             e giochi comuni.
                                             Le città etrusche sorgevano solitamente su colline che dominavano il territorio circo-
                                             stante, in prossimità di corsi d’acqua che facilitavano l’approvvigionamento idrico e i tra-
                                             sporti. Anche le città di mare – come Cerveteri, Tarquinia e Vulci – sorgevano quasi tut-
                                             te a una certa distanza dalle coste, in siti da dove era possibile controllare uno o più porti.
                                              L’organizzazione politica e sociale Originariamente il potere giudiziario e militare era
                                             concentrato nelle mani di sovrani chiamati lucumòni, eletti a vita e assistiti da un consiglio
                                             degli anziani, formato da esponenti dell’aristocrazia. Tra il VI e il V sec. a.C. l’autorità mo-
                                             narchica s’indebolì progressivamente (come già era accaduto in Grecia) lasciando il posto
                                             a una repubblica di tipo oligarchico, il cui potere risiedeva nelle mani di una specie di sena-
                                             to e di un collegio di magistrati eletti annualmente e chiamati zilhat e maru (questi ultimi
                                             dotati di funzioni religiose e politiche). La potente e ricca aristocrazia etrusca viveva in mo-
                                             do principesco, in un lusso che non sembra aver riscontro in altre zone della penisola. Il lo-



                         ® Tomba della Caccia
                        e della Pesca, 530 a.C.
                       [part. della seconda camera,
                    Necropoli Monterozzi, Tarquinia]
                  Le pitture parietali di questa tomba
                     possono essere considerate un
                     unicum nella pittura etrusca. Le
                    raffigurazioni sono realizzate con
                  colori vivaci e rivelano una notevole
                 capacità di fondere armoniosamente
                       figure e paesaggio naturale.





















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