Page 289 - Profili di Storia
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Modulo 4
Una nuova potenza
mediterranea: Roma
presso molte altre genti italiche, secondo la pratica del-
Cures
Capena
Lucus Feroniae la transumanza. Le greggi di pecore si spostavano se-
Eretum
Cremera Tevere Palombara Sabina condo il ritmo delle stagioni: d’inverno venivano por-
Nomentum tate a valle, dove il clima era più mite, d’estate, quando
Veii Crustumerium Montecelio le pianure diventavano troppo calde e i prati s’inaridi-
Caere Aniene
Fidenae Ficulea Tibur vano, venivano trasferite sulle alture, dove trovavano
Antemnae Lunghezza Monte Sant’Angelo
La Rustica Corcolle pascoli verdi e freschi. Altre attività importanti erano la
ROMA
Acquacetosa Gabii
Laurentina Labici Praeneste raccolta e la caccia, praticate nelle ampie distese bo-
Ficana Grottaferrata Tusculum schive della regione. L’agricoltura, ancora rudimentale,
Decima Marino Rocca di Papa Anagnia
Bovillae Algido era sufficiente al fabbisogno locale.
Ostia Castel Gandolfo Mons Signia
Aricia Nemi Albanus Il Lazio era una regione aperta: era attraversata da
Lavinium Velitrae Ferentinum
Lanuvium percorsi che collegavano i pascoli di pianura a quelli
Cora
Pometia? di montagna; ma era soprattutto uno svincolo di fon-
Ardea
Norba
Campoverde Sulmo damentale importanza per i collegamenti tra l’Etruria
Setia e la Campania. Dopo la prima fioritura nei Colli Al-
Satricum
Antium Privernum bani, tra l’VIII e il VII sec. a.C. la cultura latina si svi-
luppò soprattutto nelle pianure. Il ruolo egemone che
Astura
un tempo era stato di Alba Longa fu assunto da una
MAR TIRRENO
Tarracina comunità sorta lungo il Tevere, che in pochi secoli sa-
rebbe diventata il centro del più grande impero del
Circeii
mondo: Roma.
π Il Lazio antico
GUIDAALLOSTUDIO
7. Le origini di Roma e il problema delle fonti
1. Roma sorse sulle rovine di Alba
Longa?
2. Descrivi il ciclo annuale della Una storiografia molto tarda La ricostruzione delle origini di Roma e dei primi secoli
transumanza. della sua esistenza è uno dei problemi più difficili e controversi dell’intera storia antica.
Tutto dipende dal carattere della documentazione. Come vedremo in questa unità, la for-
mazione della città era già in atto verso la metà dell’VIII sec. a.C., ma le prime opere sto-
riche dove troviamo racconti di questa vicenda e degli eventi che seguirono risalgono a
circa otto secoli dopo: autori come Dionigi d’Alicarnasso, Diodoro, Livio furono tutti
attivi negli ultimi anni della repubblica e nell’età augustea. Essi non furono i primi stori-
ci romani e attinsero le loro informazioni a scrittori precedenti la cui opera è andata per-
duta: ma questi autori precedenti erano vissuti a loro volta in un’epoca molto lontana dal-
l’età delle origini. Il più antico storico di Roma era stato infatti un autore della seconda
metà del III sec. a.C., Fabio Pittore.
Fino a quel momento gli eventi della storia di Roma erano stati registrati unicamente ne-
gli Annales maximi: un elenco compilato anno per anno dal più importante sacerdote ro-
mano, il pontefice massimo. Questi Annali non erano una vera e propria opera storica:
contenevano notizie d’interesse soprattutto religioso (feste, prodigi, ecc.), anche se non
dovevano mancare registrazioni di fatti politici e militari. Poiché i pontefici apparteneva-
no alle più importanti genti patrizie romane, gli Annali venivano spesso riscritti o inte-
grati per far risaltare la gloria di un antenato o per ridimensionare quella di una gente ri-
vale. Si trattava dunque di un materiale lacunoso, fortemente orientato in senso religioso
e non sempre degno di fede.
Oltre che all’interno delle grandi famiglie, il ricordo di eventi d’interesse storico genera-
le doveva essere conservato, sia per tradizione orale sia attraverso registrazioni scritte, an-
che nei racconti che si tramandavano nella tradizione popolare. Di tutto questo non ci è
rimasto quasi nulla.
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