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Modulo 4
Una nuova potenza
mediterranea: Roma
te Palatino furono eretti, verso il 730 a.C.,
una palizzata e un muro la cui funzione
non era soltanto difensiva, ma anche di
limite, di confine. Questo significa che
i vari villaggi del Palatino erano ormai
uniti in una sola comunità che si di-
® La «lupa capitolina», stingueva, per importanza, da tutti i
V sec. a.C. villaggi sparsi sugli altri colli. La
Realizzata a Roma da artigiani etruschi città di Roma cominciò dunque a
all’inizio del V secolo a.C., la scultura in
bronzo detta «Lupa capitolina» era formarsi sul Palatino. Successiva-
probabilmente una offerta votiva mente gli abitati minori dei din-
destinata a un santuario. I due
gemelli attaccati alle mammelle torni finirono per essere attratti e as-
della lupa, animale protettore di sorbiti (anche militarmente) da
Roma, non sono originali:
vennero infatti aggiunti alla fine quello principale: il risultato finale
del Quattrocento. fu un’unica città, estesa oltre il Pa-
latino, sui famosi sette colli.
La leggenda e l’archeologia Si noteranno a questo punto due coincidenze importanti tra
i dati della tradizione letteraria e quelli forniti dall’archeologia. La prima coincidenza è to-
pografica: alle stesse pendici del Palatino la tradizione poneva il perimetro di Roma trac-
ciato da Romolo. La seconda è cronologica: la data del 730 a.C. circa, attribuibile alle deli-
mitazioni del Palatino, è vicinissima a quella del 753 a.C. trasmessa dalla tradizione.
Re conosciuti, re perduti I primi dei sette re di Roma furono, secondo la tradizione,
Romolo (753-717 a.C.), dopo un anno di interregno Numa Pompilio (715-673 a.C.), e
poi Tullo Ostilio (672-641 a.C.) e Anco Marcio (640-617 a.C.). A parte il caso di Romo-
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Storie di Romolo lo, sulla cui storicità si nutrono giustamente fortissimi dubbi, è oggi opinione abbastan-
za diffusa che gli altri nomi corrispondano a personaggi realmente esistiti. Sicuramente
inattendibili sono però le date assegnate ai loro regni: se, con gli autori antichi, attribuia-
mo al periodo monarchico una durata di circa 250 anni (dal 753 a.C., anno della fonda-
zione della città, al 509, anno in cui la monarchia fu abbattuta) osserviamo subito che set-
te re sono troppo pochi. Ognuno avrebbe infatti regnato, in media, per ben 35 anni. Pos-
GUIDAALLOSTUDIO siamo quindi affermare con sicurezza che ci furono altri re di cui i Romani stessi smarri-
1. Quale fu la prima area abitata di
Roma? rono il ricordo.
2. Dove si formò la prima vera e Monarchia elettiva La monarchia romana non era ereditaria ma elettiva. Esisteva un
propria comunità urbana?
3. Sottolinea sul testo con due colori magistrato chiamato interrex che fungeva da supplente, in caso di vuoto di potere, tra la
diversi i dati della tradizione e quelli morte di un re e l’elezione del successore. Il re veniva nominato dai capi (gli «anziani»)
dell’archeologia sulle origini di Roma.
4. Che tipo di monarchia era quella delle famiglie più illustri, che componevano il suo consiglio.
romana? Questo consiglio fu appunto chiamato senato da senex, «anziano». Gli aristocratici che
5. Che cosa significa «senato»?
ne facevano parte svolgevano una funzione consultiva nei confronti del re da loro eletto.
9. La società romana arcaica
Due gruppi fondamentali In età monarchica la società romana appare divisa in due
«auspicia» gruppi, i patrizi e i plebei. I patrizi (da patres, «padri, capifamiglia») erano gli apparte-
La parola è un composto di avis, nenti alle gentes, raggruppamenti di famiglie che si consideravano discendenti da un uni-
«uccello» e specio, «osservo»; dal co antenato, dal quale prendevano il nome, e praticavano culti comuni. Questi individui
volo degli uccelli, per esempio, i
sacerdoti traevano indicazioni si distinguevano socialmente, oltre che per la loro maggiore ricchezza, per un’importan-
riguardo alla volontà divina. te prerogativa: avevano gli «auspicia», vale a dire la possibilità di entrare in contatto con
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