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                                                                                            L’Italia e Roma


                        gli dèi per interpretarne la volontà mediante
                        appositi riti. È probabile che per molto tempo
                        anche il privilegio di militare nell’esercito sia
                        stato riservato ai patrizi. Il resto della popola-                                 √ Tavoletta bronzea, 28 d.C.
                        zione di origine libera era composto dai plebei (ap-                               [Museo di Lugo, Spagna]
                        partenenti alla  plebs, da confrontare con il greco                                I rapporti di clientela erano spesso
                        plèthos, «moltitudine»); i plebei erano esclusi da qual-                           sanciti da documenti scritti, le
                        siasi partecipazione al governo della città.                                       cosiddette tabulae patronatus
                                                                                                           («tavole di patronato»). Spesso,
                        I rapporti tra patrizi e plebei erano regolati da un’anti-                         come in questa lastra di età
                        chissima istituzione, la clientela. Una parte dei plebei                           imperiale rinvenuta in Portogallo il
                                                                                                           rapporto non riguardava due individui
                        era composta di clienti dei patrizi; i patrizi svolgevano                          ma un individuo e un’intera comunità
                        nei confronti dei clienti la funzione di patroni, nel qua-                         (nel caso in questione un villaggio).
                        dro di un rapporto di solidarietà reciproca che rimase a
                        lungo uno dei pilastri della società romana.
                         Organizzazione della popolazione La popolazione di Roma era divisa in tre tribù – Ti-  LINK            p.306
                        ties, Ramnes e Luceres – che secondo la tradizione sarebbero state istituite addirittura da  L’ordinamento sociale
                                                                                                           nella Roma arcaica
                        Romolo; la loro origine è comunque antichissima. Ogni tribù comprendeva dieci curie(cu-
                        ria vuol dire «raggruppamento di uomini»), che servivano da base al reclutamento milita-  GUIDAALLOSTUDIO
                        re. Come in ogni società aristocratica, il fulcro dell’esercito era rappresentato dalla cavalle-  1. Quali erano le prerogative dei
                        ria, l’arma dei nobili. Le curie si riunivano nei comizi curiati, ai quali competeva, tra l’altro,  patrizi?
                        la ratifica di atti (soprattutto nella sfera del diritto privato) compiuti dalle singole gentes.  2. Chi era il cliente?



                        10. La Roma dei Tarquini

                         Influssi molteplici L’archeologia ha rivelato che già nell’VIII sec. a.C. la zona dove si
                        formò la città riceveva manufatti fenici e greci; lo stesso alfabeto romano derivò dall’alfa-
                        beto greco usato dai coloni eubei di Cuma, in Campania. Ma gli influssi più profondi furo-
                        no naturalmente quelli provenienti dai Sabini o dal vicinissimo mondo degli Etruschi.
                        Dopo il regno di Anco Marcio s’insediò a Roma una dinastia di sovrani etruschi, i Tarquini,
                        provenienti dalla città di Tarquinia. Non dobbiamo pensare a un’occupazione straniera, di
                        tipo militare. In questo periodo della storia italica, come in altre situazioni antiche che ab-  tribù
                        biamo esaminato (a cominciare dal rapporto tra Sumeri e Accadi in Mesopotamia), il fatto-  A Roma la tribù era un’unità
                        re etnico, vale a dire l’appartenenza a un popolo o a un altro, era secondario. Dall’Etruria era-  territoriale e amministrativa dello
                                                                                                            Stato.
                        no giunti a Roma mercanti e artigiani che avevano trovato una residenza stabile: Roma, città
                        nuova e in crescita, era un luogo dove era possibile fare fortuna, arricchirsi, acquisire una po-
                        sizione sociale di rilievo. Erano giunti anche gruppi aristocratici che si erano collegati e im-
                        parentati con le nobili famiglie romane; al loro seguito erano venuti servitori e clienti.
                         Una dinastia etrusca Tra questi aristocratici stranieri erano appunto i Tarquini, che
                        riuscirono (le circostanze sono ignote) a occupare la monarchia. Una volta saliti al trono
                        i Tarquini furono re romani, anche se la loro origine era etrusca. La tradizione ricorda il
                        nome di due sovrani di Tarquinia, Tarquinio Prisco (616-579 a.C.) e Tarquinio il Super-  comizio
                        bo (534-510 a.C.), tra i quali avrebbe regnato un re che alcuni dicevano di origine latina,  Dal latino cum ire, «andare
                        altri di origine etrusca, Servio Tullio (578-535 a.C.). Le date dei loro regni, trasmesse dal-  insieme». Pubblica assemblea dei
                                                                                                            cittadini romani convocati dai
                        la tradizione, sono certamente fittizie, come quelle dei quattro re precedenti: tre sovrani  magistrati competenti a scopi
                        nell’arco di più di un secolo sono infatti troppo pochi. È dunque probabile che anche i  elettorali, legislativi o giudiziari.
                        sovrani «etruschi» siano stati più di tre.                                          La convocazione avveniva in un
                                                                                                            luogo stabilito (comitium), in un
                        In quest’epoca, Roma divenne la più grande città del Lazio sia per la crescita interna della  giorno adatto (comitialis) e dopo che
                        popolazione – dovuta all’intensificazione dei traffici e al miglioramento delle condizioni  erano stati presi gli auspici.


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