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Unità 7
Sparta e Atene
Come trattare gli schiavi.Una proprietà difficile
La schiavitù era antichissima. Esisteva nel Vicino Oriente ed era presente nei regni micenei. Si
trattava in larga misura di prigionieri di guerra e dei figli nati da loro o dall’unione tra un libero e
una schiava. Questo tipo di schiavitù non scomparve mai: quando una polis ne conquistava un’al-
tra, i maschi adulti venivano solitamente uccisi, le donne e i bambini ridotti in schiavitù.
Di pari passo con il consolidamento della polis si andò tuttavia affermando un nuovo tipo di schia-
vitù: la schiavitù-merce. Gli schiavi divennero oggetto di un florido commercio che interessava
l’intero mondo greco e che fece crescere il loro numero in quasi tutte le poleis: si trattava di indi-
vidui non greci, provenienti soprattutto da regioni periferiche, come la Tracia o la Caria.
L’acquisto di uno schiavo era un’operazione delicata: era necessario, anzitutto, cercare di mesco-
lare, in una stessa casa, individui di varia provenienza etnica: gruppi di schiavi che parlavano la
stessa lingua e avevano la stessa origine rappresentavano infatti, proprio a causa della loro solida-
rietà reciproca, un serio pericolo per il padrone. In secondo luogo bisogna trattare gli schiavi con
fermezza e con autorità, evitando sia le violenze e le ingiustizie, sia un’eccessiva familiarità. Que-
ste opinioni, espresse dal filosofo Platone, erano largamente condivise, anche se non sempre tra-
dotte in pratica.
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Platone, Leggi, 777-778a to più è possibile di lingua diversa, in se- per nessuna ragione scherzare con loro, né
condo luogo deve allevarli bene non solo femmine né maschi. Molti amano compor-
È evidente che, poiché l’animale uomo è di per far piacere a loro, ma avendo in vista di tarsi così con gli schiavi, e stoltissimamen-
carattere difficile, e mostra di non voler in più il proprio interesse; e così il modo di al- te li guastano e rendono loro più dura la vi-
nessun modo adattarsi ad essere o diventar levare simili uomini è non far mai violenze ta e l’obbedienza, a se stessi più difficile il
docile davanti alla necessaria distinzione agli schiavi, meno ingiustizie anzi a loro, se comando.
per la quale noi nei fatti separiamo schiavo è possibile, che ai nostri eguali. Chi venera
e libero e padrone, è una proprietà diffici- per natura la giustizia e non solo in appa-
le quella degli schiavi. Ciò in pratica spes- renza, chi veramente odia l’ingiustizia, ap-
so è rivelato nelle frequenti abituali rivolte parirà dai rapporti che ha con quegli uo- 1. I Messeni, schiavi degli Spartani, erano particolar-
che dai Messeni accadono e negli altri Sta- mini cui gli è facile recare ingiuria. [...] Lo mente pericolosi proprio a causa della loro comune
1
ti in cui si posseggono molti schiavi di una schiavo si deve punire secondo la giustizia, appartenenza etnica [®7.1].
sola lingua. [...] ma non rammollirlo coi rimproveri dovuti
Chi vuole avere schiavi che gli siano sog- agli uomini liberi; ogni volta che si rivolge GUIDAALLALETTURA
getti più facilmente non deve tenerne di la parola ad uno schiavo dev’essere come 1. Secondo Platone, in che modo bisogna trattare
una sola nazione, anzi devono essere quan- un ordine, non si deve in nessun modo e gli schiavi se si vuole essere temuti e rispettati?
Come trattare gli schiavi.Cavalli,cuccioli e schiavi
Per ottenere dagli schiavi la massima efficienza, era necessario – si diceva – ricorrere alle tecniche
che si usano con gli animali, basate essenzialmente sulle punizioni e sulle ricompense: proprio co-
me i cavalli e i cani, gli schiavi dovevano apprendere subito le conseguenze delle loro azioni buo-
ne o cattive. Con gli schiavi, che erano animali complessi, si doveva semplicemente usare qualche
accorgimento psicologico in più.
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Senofonte, Economico, 13, 6-12 si imparano a sottostare ai domatori per- si, tuttavia in questa stessa maniera impa-
ché, quando obbediscono, ricevono qual- rano a correre qua e là, a far capriole e mol-
Tutti gli altri animali [...] imparano a ob- che cosa di buono, mentre, quando disob- ti altri numeri. [...]
bedire da queste due cose: dall’essere pu- bediscono, hanno delle grane finché danno Gli uomini poi, è possibile renderli più ob-
niti quando tentano di disubbidire, e dal- retta al volere del domatore. E i cuccioli, bedienti anche con il ragionamento, mo-
l’essere trattati bene quando ce la mettono che pure sono di molto inferiori agli uomi- strando come convenga a loro obbedire;
tutta per dar retta. Nel caso dei puledri, es- ni per intelligenza e per modo di esprimer- nel caso degli schiavi, l’educazione che
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