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Unità 7
Sparta e Atene
Elogio dei tirannicidi
L’unica immediata conseguenza dell’assassinio di Ipparco fu l’inasprimento del governo di Ippia.
Ma gli Ateniesi considerarono Armodio e Aristogìtone, gli uccisori di Ipparco, come coloro che
avevano abbattuto la tirannide e ripristinato il fondamento della democrazia: l’uguaglianza di tut-
ti i cittadini di fronte alla legge. Ai tirannicidi fu tributato un culto destinato a durare secoli, un
gruppo statuario che li raffigurava nella loro eroica impresa fu eretto nell’agorà, ogni anno veni-
vano loro offerti sacrifici pubblici, e anche i loro discendenti furono onorati con immunità e pri-
vilegi. Un canto, composto non molti anni dopo l’evento, celebrava il loro ricordo.
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Ateneo, Deipnosofisti, XV, 695a-b In un ramo di mirto porterò la spada funti di particolare gloria e prestigio non erano con-
come Armodio e Aristogitone finate nell’oltretomba, ma godevano di un’esistenza
In un ramo di mirto porterò la spada quando alla festa di Atena felice presso le isole dei Beati, una sorta di Paradiso.
come Armodio e Aristogitone uccisero il tiranno Ipparco.
quando uccisero il tiranno Per sempre vivrà la vostra gloria
e resero Atene una terra di uguali diritti. amati Armodio e Aristogitone,
Amato Armodio, tu non sei morto; perché uccisero il tiranno
dicono che sei nelle isole dei Beati 1 e resero Atene una terra di uguali diritti.
dove [vive] Achille dal piede veloce GUIDAALLALETTURA
e, così dicono, il valoroso Diomede figlio 1. Come divenne Atene in conseguenza dell’opera
[di Tideo. 1. Secondo alcune credenze religiose, le anime dei de- dei tirannicidi?
A favore della democrazia: un modello per tutta la Grecia
Tutti gli storici antichi inserivano nelle loro opere un certo numero di «discorsi»: i protagonisti
parlavano in prima persona esponendo i motivi ispiratori della loro azione, gli aspetti fondamen-
tali del loro pensiero. Questo espediente consentiva di drammatizzare in modo efficace il raccon-
to. Sia gli autori sia i lettori erano consapevoli che era impossibile riferire parola per parola un di-
scorso altrui: l’importante, comunque, era rendere in modo esatto il pensiero dell’oratore, fargli
dire cose che egli effettivamente avrebbe potuto dire in quella precisa circostanza.
I discorsi inseriti da Tucidide nella sua opera sono stati ammirati, sin dall’antichità, come l’esem-
pio più alto di questa tecnica narrativa. Spicca, tra tutti, quello attribuito a Pericle – il più grande
uomo politico ateniese del V sec. a.C. – al termine del primo anno della guerra del Peloponneso.
Pericle pronuncia un appassionato elogio della democrazia ateniese, indicata come la forma più
nobile del vivere civile.
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Tucidide, La guerra del Peloponneso, II, 37 mento costituito dalla povertà, per nessu- te, piuttosto che in ubbidienza ai magistra-
no che abbia la capacità di operare nell’in- ti in carica e alle leggi; soprattutto alle leg-
Il nostro sistema politico non si propone di teresse dello Stato è di ostacolo la modestia gi disposte in favore delle vittime di un’in-
imitare le leggi di altri popoli: noi non co- del rango sociale. giustizia e a quelle che, anche se non sono
piamo nessuno, piuttosto siamo noi a co- La nostra tuttavia è una vita libera non sol- scritte, per comune consenso minacciano
stituire un modello per gli altri. Si chiama tanto per quanto attiene ai rapporti con lo l’infamia.
democrazia, poiché nell’amministrare si Stato, ma anche relativamente ai rapporti
qualifica non rispetto ai pochi, ma alla quotidiani, di solito improntati a reciproco
maggioranza. Le leggi regolano le contro- sospetto: nessuno si scandalizza se un altro
versie private in modo tale che tutti abbia- si comporta come meglio gli aggrada, e non
no un trattamento uguale, ma quanto alla per questo lo guarda storto, cosa innocua GUIDAALLALETTURA
1. Qual è la definizione di «democrazia» data da
reputazione di ognuno, il prestigio di cui di per sé, ma che pure non manca di cau- Pericle nel discorso riportato dallo storico
possa godere chi si sia affermato in qualche sare pena. Ma, se le nostre relazioni priva- Tucidide?
campo non lo si raggiunge in base allo sta- te sono caratterizzate dalla tolleranza, nel- 2. Come era possibile, per gli Ateniesi,
accrescere il proprio prestigio personale?
to sociale di origine, ma in virtù del meri- la vita pubblica il timore ci impone di evi- 3. Ad Atene i rapporti privati sono caratterizzati
to; e poi, d’altra parte, quanto all’impedi- tare col massimo rigore di agire illegalmen- da tolleranza o da sospetto?
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