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                   DOSSIER                   Il popolo
                                             al potere: Atene


                           Quali erano           l processo che portò alla formazione di un governo democratico ad Atene fu lento. Nel VII sec.
                     le caratteristiche       Ia.C.anche Atene era retta da un governo aristocratico che,però,fu scosso da una forte crisi eco-
                                              nomica e sociale. Solone, un arconte di grande prestigio, introdusse una riforma che avrebbe dovu-
                     dell’ordinamento
                    politico ateniese?        to portare la pace sociale.Ma i provvedimenti da lui presi crearono un ordinamento timocratico,cioè
                                              basato sul censo, che lasciò insoddisfatti sia i nobili, sia i poveri [®DOC11]. Della difficile situazio-
                                              ne approfittò Pisistrato, che, propostosi come difensore degli interessi del popolo, si impadronì del
                                              potere divenendo tiranno della città [®DOC12]. Alla morte di Pisistrato raccolsero l’eredità politi-
                                              ca paterna i figli Ippia e Ipparco. Armodio e Aristogitone, gli uccisori di Ipparco vengono ricordati
                                              dalla tradizione come coloro che abbatterono la tirannide e ripristinarono la democrazia ad Atene
                                              [®DOC13].In realtà fu solo con le riforme di Clistene che si formò ad Atene un governo democrati-
                                              co. Gli stessi antichi esprimevano giudizi contrastanti sulla democrazia:Tucidide, uno storico greco
                                              del V sec. a.C., nella sua opera fa pronunciare a Pericle un elogio della democrazia [®DOC14]; un
                                              anonimo autore a lui coevo, invece, esprime giudizi negativi nei confronti del governo del popolo
                                              [®DOC15]. Indubbiamente un provvedimento come l’ostracismo, creato per salvaguardare gli or-
                                              dinamenti democratici, si trasformò in un’arma politica per espellere dalla polis esponenti di fazio-
                                              ni avverse [®DOC16].





                                             Autoritratto di Solone
                                             Contestato, per ragioni opposte, tanto dai nobili quanto dal popolo, Solone difese appassionata-
                                             mente la propria opera. Il proprio atteggiamento – egli afferma – era stato del tutto disinteressa-
                                             to e volto esclusivamente al bene della città. Egli, che avrebbe potuto diventare tiranno, se solo
                                             avesse appoggiato una delle due fazioni avverse, preferì essere odiato da entrambe pur di salvare
                                             la patria e darle leggi migliori. La valutazione che Solone diede del proprio operato fu universal-
                                             mente condivisa dai posteri e anche da pensatori autorevoli come Aristotele. Quest’ultimo ci tra-
                                             manda alcuni versi autobiografici attribuiti allo stesso Solone: l’uomo politico vi esprime l’ideale
                                             di imparzialità che aveva ispirato l’intera sua azione.


                 DOC11
                  Aristotele, Costituzione degli Ateniesi, 12            «Essi venivano per rubare e avevano speranza di arricchirsi
                                                                         e ciascuno credeva che avrebbe trovato una grande ricchezza
                  Che le cose andarono in tal guisa l’ammettono concordemente tut-  e che io, con l’inganno di belle parole, manifestassi poi uno
                  ti ed egli stesso ne fa cenno nei versi:                                                      [spirito crudele:
                  «Al popolo ho dato dignità quant’è bastante            vane cose allora pensavano e adesso, contro di me irati,
                  senza togliergli o regalargli diritti:                 mi guardano tutti con occhi torvi, come un nemico.
                  quelli che avevano potenza e s’imponevano per le ricchezze  E non è giusto: quel che ho promesso con l’aiuto degli dèi l’ho
                  anche per questi mi adoperai che non subissero alcun torto.                                       [realizzato
                  Mi sono fermato dopo aver dato valida difesa a entrambi  e il resto non l’ho fatto a caso, né mi piace
                  ma non ho permesso né agli uni né agli altri di avere un ingiusto   compiere alcunché con violenza tirannica, né dare
                                                          [predominio».  ai nobili come ai non nobili una uguale parte della grassa terra
                  E poi, quando mostra, a proposito del popolo, come si debba trat-                              [della patria».
                  tarlo:                                                 E ancora riguardo allo sgravio dei debiti e a quelli che prima era-
                  «Così il popolo potrà seguire i capi nel modo migliore  no debitori e che poi furono liberati [...]:
                  se non gli si allentano troppo le briglie né con forza gli si tirano:  «Degli scopi per cui radunai il popolo
                  perché la sazietà genera la tracotanza, quando una grande   quale non ho raggiunto prima di fermarmi?
                                                           [fortuna tocca  Potrebbe testimoniarlo più di tutti al tribunale del tempo
                  a uomini che non hanno una mente equilibrata».         la madre grandissima degli dèi olimpici,
                  E ancora in un altro passo parla di quanti volevano la distribuzio-  la Terra nera, dalla quale io un giorno
                  ne della terra:                                        rimossi i segni dell’ipoteca qua e là piantati,


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