Page 194 - Profili di Storia
P. 194
P1_Modulo03a.qxp 22-02-2010 8:56 Pagina 179
Dossier
Gli esclusi dalla polis: gli schiavi
Visioni della schiavitù.Schiavi per natura
Gli schiavi erano assolutamente indispensabili all’esistenza della polis. Essa, infatti, poteva fun-
zionare solo se governata dai suoi cittadini, che dovevano dunque impiegare gran parte del loro
tempo nelle attività politiche e militari. Gli schiavi svolgevano quindi tutti quei lavori e quei ser-
vizi di cui i cittadini non avrebbero avuto modo di occuparsi.
Si può quindi affermare che se l’idea di uguaglianza è maturata con la nascita della polis, dare a
questa idea un’applicazione generale, valida per tutti, avrebbe portato alla fine della polis stessa.
I princìpi basilari della polis erano ideali di grande valore, ma per esistere essa doveva anche ine-
vitabilmente escludere (rapporto tra cittadini e individui liberi ma non-cittadini) e sfruttare (rap-
porto tra liberi e schiavi).
La cultura greca tentò in vario modo di giustificare quell’assoluto dominio dell’uomo sull’uomo
che si esprimeva nella schiavitù. Nel corso dei secoli, le risposte a questo difficile problema furo-
no molteplici, segno evidente che esse erano tutte variamente insufficienti. Il filosofo Aristotele
formulò una teoria per dimostrare che lo schiavo era tale per natura. La sua argomentazione si ba-
sava sul concetto di «ragione». La natura ha diviso gli esseri umani in varie categorie, in rappor-
to a una forma evoluta d’intelligenza consistente nella «capacità deliberativa», cioè nella capacità
di prendere decisioni.
DOC17
Aristotele, Politica, 1260 a-b E invero il libero comanda allo schiavo in per compiere la sua funzione. Ecco perché
modo diverso che il maschio alla femmina chi comanda deve possedere la virtù mora-
Questo suggerisce senz’altro la condizione e l’uomo al ragazzo; tutti possiedono le le nella sua completezza (perché il suo
dell’anima: in essa, infatti, c’è per natura parti dell’anima , ma le possiedono in ma- compito è assolutamente quello dell’archi-
1
una parte che comanda, un’altra che è co- niera diversa: perché lo schiavo non pos- tetto, e la ragione è architetto) mentre gli
mandata: noi diciamo che entrambe pos- siede in tutta la sua pienezza la parte deli- altri, ciascuno quanto gli spetta.
siedono una loro virtù, e cioè la virtù della berativa, la donna la possiede ma senza au-
parte dotata di ragione, e della parte irra- torità, il ragazzo infine la possiede, ma non
zionale. sviluppata. 1. Vale a dire la parte dotata di ragione e la parte ir-
razionale.
È evidente pertanto che lo stesso si verifica È necessario dunque supporre che sia lo
per le altre cose, sicché per natura, nel mag- stesso anche delle virtù morali e cioè ne de- GUIDAALLALETTURA
gior numero dei casi, ci sono elementi che vono partecipare tutti, non però allo stesso 1. Che cosa non possiede lo schiavo, secondo il
comandano e elementi che sono comandati. modo, bensì solo quanto basta a ciascuno filosofo Aristotele?
Visioni della schiavitù.Umanità schiavile
È evidente che ragionamenti come quello di Aristotele non potevano dimostrare l’indimostrabi-
le: in un modo o nell’altro, finiva sempre per riemergere la constatazione che lo schiavo era tale
non per natura ma a causa delle circostanze. Ogni tanto si levava qualche voce particolarmente
sensibile alla condizione degli schiavi, ma si trattava di voci isolate, e che per altro non si spinge-
vano mai fino a invocare l’abolizione della schiavitù, considerata come un male necessario. Nelle
tragedie di Euripide ricorrono spesso accenti di questo genere.
DOC18
Euripide, Elena, 726-733; Ione, 854-856 nel numero dei servi che han diritto Una sola vergogna abbiamo, una parola,
d’essere detti nobili. Se il nome «schiavo». Uno schiavo che ha un’anima
È un uomo tristo che ho non è di uno che sia nato libero, non è inferiore in nulla a un uomo libero.
chi non ha in onore i suoi padroni, la mia anima è libera. E questo
e non gode con loro e non partecipa vale assai più che non due mali: avere
col suo stesso dolore ai loro mali. l’animo basso e vile, e obbedire
Io sono un servo, e sono nato servo, come servo del prossimo a un altro. GUIDAALLALETTURA
1. Secondo Euripide, gli uomini liberi e gli schiavi
ma mi auguro di essere contato *** sono per natura uguali o diversi?
179