Page 90 - Storia dell'inquisizione spagnola
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il procuratore, più un ufficiale di polizia (alguacil), tre notai,

               due  messi  (nunzi),  un  esattore  delle  ammende  e  delle
               confische, un usciere, due guardiani e un chirurgo. Il posto
               di esattore viene sdoppiato; nel 1519 e nel 1523 compaiono
               un medico e un giudice dei beni confiscati. Si arriva così a
               diciotto persone.
                  A  Siviglia  alla  fine  del  XVI  secolo,  l’équipe  è  ancora  più
               numerosa: tre inquisitori, un procuratore fiscale, un giudice

               dei  beni  confiscati,  quattro  segretari,  un  esattore,  un
               ufficiale  di  polizia,  un  avvocato  del  tesoro,  un  carceriere
               delle segrete, un notaio criminale, un contabile, un custode
               dei  beni,  un  messo  (nunzio),  un  usciere,  un  carceriere  del
               carcere a vita, due cappellani, un medico. In totale ventidue
               persone,  senza  contare  qualche  subalterno.  Inoltre  il

               tribunale  di  Siviglia  ha  i  suoi  esperti,  accreditati  per  le
               qualificazioni  delle  cause,  sei  giuristi  e  sei  teologi.  E  vero
               anche che si tratta di uno dei tribunali più importanti.
                  Tutti questi ufficiali pubblici avevano funzioni precise: così
               il custode dei beni doveva registrare tutti i beni sequestrati
               in  attesa  che  fosse  decisa  la  loro  restituzione  o  la  loro
               confisca; il notaio criminale verbalizzava le dichiarazioni dei

               testimoni  e  degli  accusati  e  il  notaio  generale  svolgeva  la
               funzione di segretario del tribunale, registrando le sentenze,
               gli editti, organizzando gli autodafé. L’alguacil era incaricato
               di  arrestare  i  sospetti,  di  inseguire  i  fuggiaschi;  i  messi,
               incaricati  inizialmente  di  portare  i  dispacci  in  tutto  il
               territorio soggetto  al  tribunale,  si  videro  spesso  accrescere

               le  mansioni  e  agirono  come  delegati  degli  inquisitori;
               l’usciere aveva anche la funzione di portavoce del tribunale.
               In  quanto  al  ricevitore  delle  ammende  e  delle  confische,
               Garcia Carcel  lo  considera  un  ufficiale  di  primissimo  piano
               perché «delegato alle finanze reali» in ogni tribunale. Forse,
               prima  del  1530,  perché  il  ricavato  dei  beni  confiscati  ai
               giudeizzanti fu considerevole, ma in seguito questa funzione

               perse la sua importanza, per ricuperarla episodicamente, per
               esempio dal 1650 al 1680.
                  Quando  i  tribunali  ebbero  una  sede  stabile,  intorno  al
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