Page 89 - Storia dell'inquisizione spagnola
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sobrietà e rigore. Gli inquisitori si rifiutano a quel gioco di
complicità con le accusate, basato su domande equivoche
che suggeriscono risposte barocche e fantasmagoriche. Qui
le domande vertono essenzialmente sul modo in cui queste
donne praticano la preghiera mentale, ne percorrono i gradi
[...] Nessun interesse compiacente per le strane eccitazioni,
mani avvinghiate, dolori e contorsioni, estasi e rapimenti... ».
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Ma questi uomini erano impegnati nella corsa al potere,
avevano la preoccupazione di una carriera che poteva
portare i migliori fra loro, o i più abili, alla presidenza di una
delle grandi corti di giustizia del regno, a sedere in uno dei
Consigli di governo, o alla dignità episcopale. La carica
inquisitoriale era considerata soltanto una tappa, più o meno
lunga, del loro cursus honorum. E l’esercizio del potere
inquisitoriale non si distingueva troppo dall’esercizio degli
altri poteri, se non per le frequenti implicazioni politiche
dell’azione inquisitoriale . D’altra parte gli inquisitori
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avevano le passioni e le debolezze degli altri uomini:
l’orgoglio e l’ambizione erano le loro passioni dominanti e,
nella corsa agli onori, essi non risparmiavano gli altri
possibili concorrenti. Alcuni erano violenti o addirittura
brutali, altri erano avidi, altri ancora non volevano
rinunciare ai piaceri della carne. Potevano amare la musica,
la danza, la poesia e citare Gongora. E se fra di essi vi erano
dei sadici, altri erano accessibili alla pietà, capaci di
generosità. Uomini infine che vivevano la loro epoca, niente
di più e niente di meno.
I mezzi del potere: uomini e risorse
Quando scriviamo inquisitore pensiamo ai giudici; ossia a
due o tre persone per tribunale, a cui bisogna aggiungere i
procuratori. Ma, ben inteso, ogni tribunale disponeva di
numeroso personale esecutivo senza il quale non avrebbe
potuto svolgere bene il suo compito.
A Valencia nel 1500 vi sono due inquisitori e un assessore,