Page 77 - Storia dell'inquisizione spagnola
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mesi, come Juan Pardo de Tavera nel 1538, Alonso
Fernandez de Aguilar y Cordova nel 1699 e Diego de Astorga
y Cespedes nel 1720.
Nel complesso si trattava di un mandato a lungo termine
che permetteva all’Inquisitore di controllare bene l’apparato
quand’anche si fosse manifestato un conflitto fra il Consiglio
e il suo presidente. Il legame fra questo Consiglio e le alte
gerarchie ecclesiastiche è evidente: la grande maggioranza
degli Inquisitori generali erano prelati già nominati vescovi o
arcivescovi. Sei di loro furono contemporaneamente
Inquisitore generale e primate di Spagna, cioè arcivescovo di
Toledo, e una dozzina erano già stati elevati alla porpora o
avevano ottenuto il cappello cardinalizio durante il loro
mandato.
La Suprema non esitava a controllare sul posto l’attività di
un tribunale e l’azione personale di ogni inquisitore. Essa
affidava un mandato d’ispezione a uno dei suoi membri, o,
più spesso, a un inquisitore richiamato da un altro tribunale
concedendogli pieni poteri per svolgere l’inchiesta. Dopo di
che l’inquisitore stilava un rapporto circostanziato che
inviava alla Suprema: questo rapporto poteva determinare la
destituzione o il trasferimento dei «reverendissimi padri» il
cui operato non era soddisfacente.
Si è lavorato pochissimo su questi rapporti d’ispezione ed
è un gran peccato perché essi chiariscono bene il
funzionamento dei tribunali restituendo nello stesso tempo
agli inquisitori una figura umana. Arrivato al tribunale preso
di mira, l’ispettore radunava i testimoni che sceglieva a suo
piacere; in realtà quasi tutti i dipendenti del tribunale, dagli
inquisitori agli uscieri e ai carcerieri, erano interrogati. Ma
anche i carcerati rinchiusi nelle celle, in attesa del processo,
i condannati che scontavano una pena, i famigli del Santo
Uffizio o persone estranee potevano essere utilizzati come
testimoni. Fu così che durante la sua visita a Cordova nel
1577, l’ispettore ascoltò 63 testimoni e altri 37 ne ascoltò
durante l’inchiesta del 1597. A Siviglia, durante l’ispezione
del 1628 furono interrogati 95 testimoni, di cui 32 facevano