Page 72 - Storia dell'inquisizione spagnola
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di un Carranza che sembra poco sicuro sul piano teologico,
Luís de León è forse troppo innovatore per non apparire
eterodosso, in quanto a Olavide, egli rappresenta
perfettamente quella corrente cosmopolita che minaccia
l’autorità della chiesa. È anche per questo che l’Inquisizione
non esita a «colpire alto» e con forza. Senza alcun dubbio i
grandi beneficiano di protezioni che determinano un
comportamento differente dell’Inquisizione nei loro riguardi,
ma essi sanno anche di essere raramente fuori della sua
portata.
Il capitolo precedente ci ha mostrato come il Santo Uffizio
si sia interessato, secondo le epoche, a categorie sociali
diverse, così all’inizio quasi esclusivamente agli ebrei, poi a
poco a poco ai Vecchi Cristiani. Ci sono dei tempi «forti», dei
periodi di crisi in cui tutta l’attenzione è polarizzata su un
problema particolare. Sembra tuttavia che gli inquisitori si
siano preoccupati di manifestare il loro interesse per tutte le
cause, nella misura permessa dai loro mezzi materiali: ne
dipendevano il prestigio e l’autorità dell’istituzione.
Copertura geografica, copertura sociale: per realizzarle
l’Inquisizione si è dotata di mezzi efficaci, di concezione
moderna, a volte perfino in anticipo sui tempi. Ma è
veramente riuscita in quest’impresa? Bisognerà aspettare a
lungo prima di poter fare un bilancio preciso, e forse, tutto
sommato, la cosa non è di grande interesse. Se non ha
raggiunto in modo diretto l’intera popolazione, essa è
presente nella mente di tutti; bisogna fare i conti con lei;
ecco forse il suo vero successo. Ormai fa parte della vita
quotidiana, come testimonia, per esempio, la letteratura. Se
all’inizio l’inquisitore è un personaggio sconosciuto che si
scopre per caso durante una visita, l’Inquisizione del Seglo
de Oro, con tutto il suo corteo di immagini, spaventose o
rassicuranti, è penetrata nella struttura mentale di tutti gli
spagnoli.