Page 364 - Storia dell'inquisizione spagnola
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regolarmente  condannati  alle  galere  a  tempo  determinato.

               Le navi del re saranno provviste di rematori.
                  Nel 1604, pace con l’Inghilterra dopo una lunga guerra e
               abbozzo  di  un’alleanza.  Una  carta  acordada  della  Suprema
               raccomanda             ai     tribunali         provinciali         di      comportarsi
               prudentemente  rispetto  ai  sudditi  inglesi  che  fossero  stati
               incriminati  per  eresia.  Abbiamo  controllato  nel  caso  di
               Siviglia  l’effetto  di  questa  raccomandazione:  le  cause

               concernenti  gli  inglesi  sono  regolarmente  sospese  a  meno
               che l’incriminato non sia alla fine assolto. Ecco per esempio
               il  marinaio  Tetos  Cuit,  trentaseienne,  originario  di
               Rochester, la cui nave è ancorata a San Lucar, arrestato dal
               Santo  Uffizio  nel  1605  su  denuncia  di  testimoni  che
               l’accusano  di  aver  affermato,  in  spagnolo,  che  egli  credeva

               solo in Dio e che disprezzava le immagini, sulle quali sputava
               e delle quali si prendeva gioco senza che in ciò fosse il pur
               minimo  peccato.  Durante  le  udienze  egli  si  dichiara
               battezzato,  praticante,  ma  confessa  di  non  essersi  mai
               confessato,  perché  in  Inghilterra  non  ci  si  confessa:
               «secondo  gli  ordini  della  regina».  Ammette  l’esistenza  in
               Inghilterra di sette luterane e calviniste e di aver ascoltato

               sermoni  pronunciati  da  uomini  sposati.  La  pena:  viene
               assolto  ad  cautelam.  Eccezionalmente  Jerome  Ylard  (?),
               nativo di Exeter, sarà condannato all’abiura de levi e a due
               anni  di  formazione  religiosa  nella  cappella  di  San  Lucar
               perché  ha  cercato  di  far  proseliti  e  sviluppato  la  sua
               argomentazione  sul  rapporto  diretto  con  Dio,  l’inutilità  dei

               confessori,  gli  errori  della  Spagna  che  faceva  un  Dio  del
               papa  di  Roma,  ecc.  Sarebbe  facile  contrapporre  questa
               indulgenza  al  rigore  con  cui  venivano  colpiti  i  francesi  che
               sostenevano             le     stesse        tesi.      La      stessa        tolleranza,
               esplicitamente  raccomandata  dalle  cartas  acordadas,  si
               estenderà  agli  olandesi  dopo  la  Tregua  dei  dodici  anni,
               stipulata nel 1609, verrà meno dopo la ripresa delle ostilità

               nel 1621, sarà ristabilita al ritorno della pace. C’è bisogno di
               insistere?
                  Nel  gennaio  1605  la  monarchia  di  Filippo  III  in  difficoltà
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