Page 361 - Storia dell'inquisizione spagnola
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Giudice in quella del Santo Uffizio, il 24 maggio 1591.

                  Era l’esempio più caratterizzato di intervento politico per
               ragioni di Stato e nessuno poteva ingannarsi. Gli aragonesi
               d’altronde  non  si  ingannarono  e  considerarono  l’intervento
               dell’Inquisizione in questa faccenda come un attacco diretto
               ai  loro  fueros.  Fu  al  grido  di  «libertà»  che  la  sommossa
               popolare  del  maggio  1591  strappò  Pérez  alla  prigione  del
               Santo Uffizio per riportarlo in quella del Gran Giudice, e la

               sommossa  divampò  di  nuovo  in  settembre  quando
               l’Inquisizione  cercò  di  ricuperare  il  prigioniero.  Il  viceré  di
               Aragona  morì  per  le  ferite  riportate  durante  la  prima
               sommossa  e  Filippo  II,  per  punire  questa  sfida  alla  sua
               autorità, spedì l’armata castigliana a Saragozza dove i ribelli
               furono annientati mentre il Gran Giudice veniva condannato

               a  morte  e  giustiziato  dopo  un  processo  sommario.  Nel
               frattempo,  Pérez  era  fuggito  da  Béarn  fino  in  Francia  e  in
               Inghilterra dove fu uno dei creatori della famosa Leggenda
               nera.
                  Gli  storici,  e  lo  stesso  Kamen,  limitano  a  questo  episodio
               l’azione dell’Inquisizione nel caso di Antonio Pérez. Essi non
               accordano  alcuna  attenzione  al  ruolo  che  il  Santo  Uffizio

               ebbe  nella  repressione  politica  contro  coloro  che  avevano
               partecipato  alle  sommosse  del  1591,  repressione  che
               proseguì  per  molti  anni.  Abbiamo  avuto  la  curiosità  di
               leggere le relazioni di cause di Saragozza degli anni 1590 e il
               risultato  è  edificante:  il  1°  dicembre  1593,  cioè  più  di  due
               anni  dopo  gli  avvenimenti,  sedici  persone  vengono

               condannate dal tribunale  di  Saragozza  per  i  «moti  passati»
               che seguirono il caso Antonio Pérez .
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                  D’altra parte, il «British Museum» conserva un ricchissimo
               carteggio  fra  il  Consiglio  dell’Inquisizione  o  l’Inquisitore
               generale e il tribunale di Saragozza sul caso Antonio Pérez,
               corrispondenza  intercorsa  durante  gli  anni  1592  e  1593  e
               che  riguarda  l’azione  del  Gran  Giudice  di  Aragona,  Martín

               Lanuza  e  di  notabili  aragonesi  che  sostennero  la  causa  di
               Antonio  Pérez,  specialmente  il  professore  di  grammatica  di
               Saragozza  Juan  Basante,  alcuni  nobili  aragonesi  come  don
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