Page 363 - Storia dell'inquisizione spagnola
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l’Inquisizione  avesse  giurisdizione  sul  contrabbando  di

               merci, considerando questo reato un affare di Stato...
                  Eccoci ora al 1789. L’Inquisizione è in piena decadenza e
               da oltre mezzo secolo non ha più con la monarchia gli stessi
               rapporti  amichevoli.  Ci  torneremo  sopra.  Ma  scoppia  la
               Rivoluzione           francese,         che      minaccia          l’ordine        politico
               spagnolo. La propaganda rivoluzionaria supera le frontiere.
               La  monarchia  di  Carlo  IV,  sconvolta,  riscopre  i  meriti

               dell’Inquisizione.  L’editto  inquisitoriale  del  dicembre  1789
               accumula  le  opere  proibite:  il  Traité  sur  la  tolérance  di
               Voltaire,  la  Théorie  des  lois  criminelles  di  Brissot  de
               Warville, De l’importance des opinions religieuses di Necker,
               Le  procés  des  trois  rois  Louis  XVI  de  France,  Charles  III
               d’Espagne et George II de Hanovre, e soprattutto numerose

               opere sugli Stati Generali del 1789.
                  L’ordinanza  reale  del  1792  dispose  che  in  tutte  le  città
               dove esisteva un’amministrazione doganale fossero nominati
               due  controllori  dei  libri,  uno  funzionario  regio  e  l’altro
               commissario dell’Inquisizione, e fino alla pace di Basilea, nel
               1795,  l’Inquisizione  ritrovò  così  un  ruolo  politico.  Ma  era
               ormai al di sopra dei suoi mezzi.

                  Per       fare      un      bilancio        definitivo        dei      servizi       resi
               dall’Inquisizione allo stato non bisogna limitarsi al campo dei
               casi  clamorosi  ma  osservare  la  relazione  tra  l’attività  del
               Santo Uffizio e la congiuntura politica.





                            Inquisizione e congiuntura politica

                  Siamo  nel  1572  dopo  Lepanto.  La  monarchia  ritiene
               necessario  sviluppare  la  sua  flotta  di  galere  e  rinnovare  la
               sua mano d’opera: decide quindi di trasformare i detenuti di

               tutte le prigioni regie in rematori. Il Santo Uffizio segue la
               corrente:          la     Suprema,            per      molti        anni,       commuta
               sistematicamente in pene alle galere perpetue le condanne a
               morte  pronunciate  dai  tribunali  provinciali  per  cause  di
               eresia,  sodomia  o  bestialità,  mentre  i  poligami  validi  sono
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