Page 357 - Storia dell'inquisizione spagnola
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Sauvage,  l’influenza  di  Adriano  di  Utrecht,  precettore  di

               Carlo  e  già  nominato  Inquisitore  Generale,  indussero  il
               giovane  re,  nel  1519,  a  sospendere  la  pubblicazione  della
               Prammatica  nonostante  la  pressione  delle  Cortes  di
               Saragozza. Sopravvennero quindi i moti dei Comuneros. Il re
               aveva già scoperto la comodità dell’istituzione per i suoi fini
               politici.
                  Filippo  II  e  i  suoi  successori  continuarono  a  rafforzare  il

               Santo  Uffizio  di  cui  potevano  misurare  l’efficacia  al  loro
               servizio.  Dopo  l’estinzione  della  dinastia  degli  Asburgo,
               Filippo         V,       recentemente              arrivato          dalla       Francia,
               indubbiamente rifiuta in un primo momento di assistere a un
               autodafé,  ma  nello  stesso  tempo  si  dice  «convinto  che
               l’Inquisizione  è  un  ausiliario  troppo  necessario  alla

               supremazia  reale  per  non  essere  favorito  dalla  corona.»
               Certo gli illuministi svolgeranno il loro ruolo di contestazione
               riguardo alle istituzioni, e noi ne discuteremo, ma sino alla
               fine, il vincolo del tribunale a una concezione assolutista del
               potere  rimarrà.  Valentina  Fernandez  Vargas  nota  molto  a
               proposito: «Il ritorno di Ferdinando VII sul trono di Spagna
               presuppone  il  ristabilimento  dell’Inquisizione,  integrata

               definitivamente nel gioco dei suoi interessi politici, così che
               le  soppressioni  e  i  ristabilimenti  dell’Inquisizione  saranno
               direttamente legati ai periodi istituzionali o assolutisti».
                  Ecco  per  quanto  riguarda  l’aspetto  generale.  Dobbiamo
               ancora  dimostrare  come,  oltre  il  1520,  l’Inquisizione  ha
               potuto in effetti servire concretamente l’assolutismo regio e

               più ampiamente gli interessi della monarchia.
                  Il primo intervento importante del Santo Uffizio potrebbe
               proprio  essersi  verificato  nel  1527  durante  l’epidemia  di
               stregoneria  che  si  scatenò  in  Navarra.  Gli  inquisitori
               percorsero allora il paese e sembra proprio che se la siano
               presa  essenzialmente  con  gli  stregoni  che  s’identificavano
               con la  fazione  navarrese,  ostile  all’unione  del  regno  con  la

               Castiglia e l’Aragona, di recente data, poiché effettuata nel
               1512.  Questo  fatto  meriterebbe  sicuramente  più  ampie
               ricerche.
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