Page 348 - Storia dell'inquisizione spagnola
P. 348

colpevoli dell’atto abominevole, molto duramente anche, pur

               dimostrandosi meno severo dei tribunali civili. Il tribunale di
               Valencia sembra comportarsi nello stesso modo. Sui 132 casi
               di sodomia e i 64 casi di bestialità che abbiamo esaminato,
               sedici  sentenze  ci  sono  ignote,  dieci  relative  a  fatti  di
               sodomia e sei alla bestialità.
                  Conosciamo dunque 180 sentenze.
                  La morte per 38 condannati, cioè il 21% degli accusati. La

               galera, a tempo o a vita per 63, cioè il 35%. Più della metà
               degli  accusati  sono  quindi  colpiti  da  pene  molto  gravi;  la
               morte  immediata  o,  spesso,  la  morte  entro  breve  tempo,
               decretata dalla ciurma o a causa della guerra.
                  In  realtà,  il  tribunale  di  Saragozza  aveva  condannato  al
               rogo  nove  persone  di  più  negli  anni  1572-1574;  ma  la

               Suprema  ha  commutato  la  loro  pena  alle  galere  a  vita,
               perché  la  Suprema,  attenta  ai  desideri  del  re  e  degli  altri
               Consigli di governo, sa che la flotta di Sua Maestà Cattolica
               ha molto bisogno di rematori.
                  Ecco  perché  quei  nove  giovani  si  sono  salvati,  almeno
               provvisoriamente.
                  Ma  cerchiamo  di  approfondire  un  poco  l’analisi.  È  chiaro

               che il trattamento dei sodomiti è infinitamente meno severo
               di  quello  riservato  ai  colpevoli  del  crimine  di  bestialità.
               Quindici  sodomiti  (su  122  sentenze  conosciute)  sono  stati
               mandati  al  rogo,  cioè  il  12,29%  degli  accusati.  Ma  23  dei
               condannati  a  morte  lo  sono  per  bestialità  (su  58  sentenze
               note),  cioè  il  41,07%.  La  proporzione  dei  galeotti  è

               nuovamente  più  alta  nelle  condanne  per  bestialità  che  per
               sodomia: 41,3% contro il 31,14% (25 e 38 condanne). Ci si
               accorge  allora  che  oltre  1’80%  degli  uomini  perseguiti  per
               bestialità  (84,17%)  sono  stati  condannati  alle  due  pene  più
               gravi,  mentre  questa  proporzione  si  abbassa  al  43,43% nel
               caso dei sodomiti.
                  Costoro,  più  numerosi  a  beneficiare  dell’assoluzione  o

               della  sospensione  della  loro  causa  (12  contro  4),  a  essere
               condannati soltanto a penitenze spirituali (5 contro 1), se la
               cavano frequentemente con una sentenza di fustigazione e di
   343   344   345   346   347   348   349   350   351   352   353