Page 330 - Storia dell'inquisizione spagnola
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d’altronde, conosciamo le difficoltà incontrate per insediarsi

               in  Aragona.  In  quanto  a  Valencia,  come  si  è  detto  il  91,6%
               dei 2.354 individui censiti da García Carcel dal 1484 al 1530
               sono stati perseguitati come giudeizzanti.
                  Ma  la  conclusione  della  ribellione  dei  Germanías  e  gli
               editti  di  Carlo  V  che  obbligano  i  mudejar   del  regno
                                                                                         1
               d’Aragona a convertirsi hanno individuato un nuovo nemico.
               Divenuti           moriscos ,            i      vecchi          musulmani              sono
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               immediatamente  sospettati  di  nostalgie  islamiche  e  di
               pratiche clandestine. Fino all’espulsione decretata negli anni
               1609-1614,  i  moriscos  rappresenteranno  il  maggiore
               bersaglio  degli  inquisitori  aragonesi.  Solo  la  Catalogna
               sfugge a questa situazione.
                  D’altra parte, l’inizio della Riforma e il suo successo nella

               Francia  meridionale  fa  della  Catalogna  e  dell’Aragona,
               province  di  frontiera,  regioni  più  esposte  di  altre  alla
               diffusione  dell’eresia.  I  progressi  del  protestantesimo  nel
               Béarn  rendono  particolarmente  delicata  la  situazione  in
               Aragona.  Di  modo  che  i  bearnesi,  sospetti  per  definizione,
               formeranno la clientela preferita del tribunale di Saragozza.
               Se, fra i sodomiti giudicati e condannati da questo tribunale,

               i bearnesi sono numerosi, non sarà anche perché essi sono
               stati tanto sorvegliati per altri motivi?
                  Impegnata con i suoi veri avversari, i propagatori di eresia,
               i  seminatori  di  errore:  giudeizzanti,  moriscos,  luterani,
               l’Inquisizione d’Aragona non è più stata disponibile per altre
               attività repressive se non vent’anni e anche più dopo il breve

               di  Clemente  VII.  Nel  frattempo  ha  lasciato  la  repressione
               degli  atti  impuri,  della  stregoneria,  della  bigamia,  della
               sodomia  e  della  bestialità  ai  tribunali  civili  o  ecclesiastici
               ordinari. Ma, durante il decennio 1541-1550, la situazione si
               modifica  e  i  tribunali  del  regno  d’Aragona  cominciano  a
               procedere,  dapprima  episodicamente,  poi  regolarmente,
               contro gli accusati di «peccati abominevoli».

                  Il conto delle persone perseguite per atti di sodomia e di
               bestialità dal tribunale di Saragozza è stato fatto per gli anni
               1540-1580. Diamo i risultati nella tavola seguente.
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