Page 325 - Storia dell'inquisizione spagnola
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eretici.
Nell’Occidente cristiano ciò che rendeva abominevole la
sodomia e la bestialità era la convinzione che si trattava di
atti contro la natura. I peccati di lussuria erano d’altronde
divisi in due specie: i peccati naturali che distinguevano la
fornicazione semplice e la fornicazione qualificata (non solo
l’adulterio e il sacrilegio carnale, ma anche l’incesto); e i
peccati contro natura, fra cui la polluzione (specialmente la
masturbazione) e l’onanismo, ma di cui le forme più gravi
erano di gran lunga la sodomia e, peggio ancora, la
bestialità. Al punto che questi sono peccati che non si osa
nominare (come accade nella prammatica dei Re Cattolici
del 1497), che si designano con l’espressione pecado
nefando, cioè peccato abominevole, esecrabile.
La natura e le leggi naturali erano opera di Dio,
contravvenire all’ordine della natura era dunque sfidare Dio,
rivoltarsi contro di lui. E che dire dell’uomo o della donna
creati ad immagine di Dio che deformavano quest’immagine
fino a renderla disgustosa accoppiandosi con le bestie !
Per la loro qualità di atti contro la natura tutte le forme di
sodomia o di bestialità erano considerate con uguale
severità: la sodomia era detta perfetta quando metteva in
rapporto due persone dello stesso sesso, e imperfetta
quando si trattava di due persone di sesso diverso che si
univano contro natura (coito anale, orale ecc.). Poteva
comportare oppure no l’emissione di seme umano e lo stesso
accadeva per la bestialità considerata altrettanto grave,
quale che fosse l’animale o il modo di relazione.
Il rigore delle leggi religiose e civili a proposito della
sodomia e della bestialità non era mai venuto meno in
Occidente. Le condanne spietate dell’Antico Testamento
avevano ispirato il diritto medievale dell’Occidente cristiano.
La Genesi aveva indicato il castigo riservato ai sodomiti. Il
verso 13 del capitolo XIII della Genesi indica già che «gli
abitanti di Sodoma erano perversi e peccavano gravemente
contro Yahweh» ma non precisa il loro peccato. Al capitolo
XVIII, versetto 20, questo peccato è qualificato «molto