Page 288 - Storia dell'inquisizione spagnola
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in  quanto  alle  frontiere  terrestri  esse  non  presentavano

               minori difficoltà. Tutto il Paese Basco era, dal punto di vista
               doganale, fuori della Spagna, e gli agenti doganali di Agreda
               erano in maggioranza dei Nuovi Cristiani portoghesi! Quale
               entusiasmo             potevano           metterci         a      collaborare            con
               l’Inquisizione ?  Leggere  particolareggiatamente  opere  di
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               grande  mole  non  è  facile,  e  molte  cose  possono  sfuggire
               anche  al  qualificatore  più  attento;  per  non  parlare  degli

               interventi più o meno discreti di qualche alto personaggio.
                  Bisogna  soprattutto  distinguere  secondo  le  epoche.  Il
               controllo  inquisitoriale  fu  più  efficace  alla  fine  del
               Cinquecento e all’inizio del Seicento. Dopo la pubblicazione
               dell’Indice di Quiroga se ne mette in cantiere un altro, che
               esce  nel  1612  (Indice  di  Sandoval  y  Rojas,  dal  nome

               dell’Inquisitore  generale  del  momento).  Un  altro  viene
               pubblicato  nel  1632  (Zapata);  un  altro  ancora  nel  1640
               (Sotomayor).  Poi  un  vuoto  di  67  anni.  L’Indice  Vidal-Marin
               (1707)  è  un’opera  seria,  originale,  frutto  di  un  intenso
               lavoro. È difficile dire altrettanto di quello del 1747 (Prado y
               Cuesta),  la  cui  redazione  fu  affidata  a  due  gesuiti  che  si
               lasciarono trasportare un po’ da passioni personali: di qui la

               condanna  spesso  ingiustificata  di  avversari  del  loro  ordine,
               confusi  sotto  il  nome  di  giansenisti.  È  il  risultato  di  un
               processo  di  ripiegamento  su  se  stessa  della  censura
               inquisitoriale,  prima  largamente  aperta  ai  problemi  del
               mondo  intellettuale.  Il  prestigio  dell’Indice  ne  soffre.  Il  re
               autorizza la pubblicazione  di  opuscoli  contro  di  esso.  Sotto

               Carlo  III,  d’altronde,  i  rapporti  fra  stato  e  Inquisizione
               attraversano un periodo di crisi. Passano quarant’anni prima
               della pubblicazione dell’ultimo Catalogo nel 1790. Più ridotto
               dei  precedenti,  consta  infatti  di  un  solo  volume,  è  ben
               lontano dalla loro  precisione  e  non  ha  l’indice  espurgátivo.
               Marcelin  Defourneaux  ha  denunciato  la  mediocrità  del
               lavoro        inquisitoriale           dell’Uffizio         del      Settecento;           la

               moltiplicazione  delle  condanne  in  blocco,  senza  la
               motivazione, le lentezze, i  ritardi.  L’opera  di  Locke,  Saggio
               sull’intelletto  umano,  tradotta  in  francese  nel  1723,  viene
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