Page 292 - Storia dell'inquisizione spagnola
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ecclesiastici fra gli accusati (  a, b):
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                  Si  nota  una  certa  regolarità  in  cifre  assolute,  fino  alla
               seconda metà del Seicento. Ma questo non ha importanza. È
               interessante  invece  constatare  che  nel  lavoro  inquisitoriale

               la  loro  presenza  è  sempre  più  rilevante,  come  se  la
               sorveglianza del Santo Uffizio fosse concentrata su di loro. È
               altrettanto  notevole  il  fatto  che  i  delitti  per  i  quali  sono
               perseguiti cambiano. Fra il 1535 e il 1539, troviamo quattro
               alumbrados,  due  «luterani»,  due  bestemmiatori,  due  falsi
               testimoni, due colpevoli di avere insultato il Santo Uffizio, un
               inhabil,  un  guaritore,  un  indeciso,  due  preti  sposati  e  uno
               che aveva  sostenuto  tesi  poco  ortodosse  dal  pulpito.  Fra  il

               1601 e il 1605 il panorama cambia però completamente: un
               falso testimone, un bestemmiatore, ma anche sei membri di
               una  commissione  di  laurea  accusati  di  non  essere  stati
               abbastanza            ortodossi         predicando           o     insegnando,            sei
               sollecitanti.  Si  passa  dunque  da  delitti  comuni,  che  tutti

               possono  commettere,  a  delitti  tipicamente  ecclesiastici,  più
               precisamente  specifici  di  ciò  che  costituisce  l’essenza della
               funzione  del  clero  secondo  il  Concilio  di  Trento:  l’attività
               pastorale, l’educazione religiosa del popolo, la trasmissione
               di un’ideologia attraverso la confessione e la predicazione.
                  È  difficile  esagerare  l’importanza  che  si  dava  allora  alla
               predicazione:  «Essa  acquista  in  questo  periodo  una

               straordinaria importanza; è quasi l’unica forma di istruzione
               religiosa,  la  sola  maniera  di  accedere  ai  testi  sacri ».».
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               Predicare  è  un  compito  che  non  si  affida  a  chiunque.
               L’omelia  che  spesso  si  tiene  dopo  le  funzioni,  è  un  lungo
               discorso  che  dura  parecchie  ore,  un  poco  come  le  odierne
               conferenze  di  Quaresima.  Può  essere  pronunziata  solo
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