Page 283 - Storia dell'inquisizione spagnola
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rapporto. Chi sono i qualificatori? Quasi sempre dei monaci,

               tutti  forniti  di  brillanti  titoli  universitari,  alcuni  di  valore:
               Mariana, Soto, Miguel de Medina, Melchor Cano, Carranza,
               fra gli altri. Lavorano gratuitamente, senza altra retribuzione
               che il prestigio legato al loro titolo. Ogni tribunale ne ha un
               gruppo,  e  il  Consiglio  un  altro,  più  importante.  Ci  si
               preoccupa di mantenere un equilibrio fra gli ordini religiosi,
               che  devono  essere  tutti  rappresentati.  Mai  domenicani

               dominano nettamente il campo, soprattutto se si tiene conto
               solo  dei  qualificatori  ai  quali  si  dà  veramente  del  lavoro,
               perché molti ne fanno parte semplicemente a titolo onorifico.
               Poi vengono gli agostiniani, i francescani, i gesuiti, che non
               lasciano agli altri che la congrua. La censura inquisitoriale si
               basa quindi sull’élite intellettuale degli ordini religiosi e sulla

               collaborazione degli strati sociali che sanno leggere.
                  È  in  loro  funzione  che  il  Santo  Uffizio  definisce  il  campo
               dell’ortodossia  a  colpi  di  censura  e  di  proibizioni.  Le  sue
               decisioni sono portate a conoscenza del pubblico per mezzo
               di  editti  di  proibizione  o  di  espurgazione  che  il  Consiglio
               invia, a mano a mano, stampati, ai tribunali locali, i quali a
               loro volta li trasmettono ai commissari. Nel giorno stabilito,

               essi  vengono  letti,  solennemente  alla  messa  grande,  come
               l’editto       di     fede.       L’ottima        organizzazione             territoriale
               dell’Inquisizione  permette  di  diffondere  rapidamente,  in
               tutto il paese, le decisioni dell’organo centrale.
                  Gli  editti  di  proibizione  sono  come  le  truppe  leggere  che
               seguono,  giorno  per  giorno,  l’avanzata  o  la  ritirata

               dell’eresia. Di tanto in tanto, un grosso catalogo, un indice,
               viene  pubblicato  e  fornisce  una  base  di  partenza  per
               l’avvenire.  Il  primo  vero  indice  spagnolo  è  quello  che
               pubblicò  l’Inquisitore  generale  Quiroga  nel  1583-1584.
               Perché  un  indice  non  è  solo  una  raccolta  degli  editti
               antecedenti.  Oltre  che  includere  le  opere  nuove,  è  un
               insieme organizzato, gerarchico, che definisce chiaramente e

               sistematicamente  l’ortodossia,  l’eresia  e  i  principi  che
               regolano la loro individuazione.  È  uno  strumento  che  ha  lo
               scopo  non  solo  di  eliminare  un  certo  numero  di  opere,  ma
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