Page 278 - Storia dell'inquisizione spagnola
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uno straniero che suppongo fosse borgognone, e benché non

               parlasse  bene  il  castigliano,  si  capiva  ciò  che  diceva.
               Quest’uomo  spiegava  che  da  lui  la  terra  è  molto  buona,
               ricca, e che tutto è a buon mercato. Gli dicemmo, io e altri
               che si trovavano lì,  che  al  suo  paese  erano  tutti  luterani,  e
               che  per  questo  il  suo  paese  gli  sembrava  migliore.  L’uomo
               replicò  che  i  luterani  credono  in  Dio  come  la  gente  di  qui,
               perché credono in un solo Dio, e nient’altro; affermò due o

               tre volte che gli studiosi luterani sono più dotti dei nostri e
               che a Toledo ci sono più di 100 luterani. Gli dissi che se gli
               Inquisitori lo avessero saputo, li avrebbero bruciati. Rispose
               che  gli  Inquisitori  bruciavano  la  gente  per  il  loro  denaro.
               Dissi  allora  che  dovevo  denunciarlo  al  Santo  Uffizio.  Due
               suoi  amici  mi  invitarono  a  bere,  ma  io  rifiutai  [...]  Mi

               precipitai a cercare i famigli Castilla e Villaescusa, e mentre
               discutevo  con  loro  perché  lo  arrestassero,  vidi  uscire
               quell’uomo. ”Eccolo” dissi. E l’uomo si mise a correre verso
               la  chiesa  di  sant’Isidro,  così  in  fretta  che  a  momenti  un
               cavallo  non  avrebbe  potuto  raggiungerlo. Alle  grida  di:  “Al
               luterano!”,  la  folla  si  mise  ad  inseguirlo,  ed  io  chiesi:
               “Aiutate  il  Santo  Uffizio!...”  Seppi  dal  curato  di  sant’Isidro

               che  l’accusato  si  era  rifugiato  nel  campanile  e  gli  aveva
               buttato  la  chiave.  Quando  lo  informai  che  si  trattava  di  un
               luterano, il curato lo consegnò».
                  Il  «luterano»  in  questione  era  un  giovane  valletto
               borgognone del conte di Horn. Due giorni dopo l’Inquisizione
               lo  rilasciò,  libero  da  ogni  imputazione:  sembra  che  avesse

               detto semplicemente che se c’erano dei luterani in Francia,
               ce n’erano anche in Spagna, come Cazalla, per esempio                                22
                  Isterismo,  diremmo  noi:  isterismo  religioso  e  xenofobia.
               Dov’è la  religione  e  dove  la  politica?  Si  compenetrano  così
               profondamente da formare un tutt’uno. Toledo è eccitata al
               massimo e il movimento si diffonde nelle campagne. Quando
               una  sera  dell’aprile  1561  un  certo  Martín  de  Gamboa  si

               presenta  alle  autorità  municipali  di  Puertollano,  nella
               Mancia,  e  chiede  che  un  alguacil  lo  accompagni  a
               ispezionare le taverne e le locande alla ricerca dei luterani
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