Page 275 - Storia dell'inquisizione spagnola
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Vediamo come la voce si diffonde, vediamo la curiosità
avida di tutte le classe sociali di avere notizie, l’odio per il
protestante, assimilato al Nuovo Cristiano, il violento
fenomeno di rigetto del protestantesimo, negazione del
simbolo principale di appartenenza al gruppo spagnolo e
l’immenso prestigio dell’Inquisizione, legato a quello della
giustizia regia, contro la Chiesa corrotta e lassista. Si
intuisce qui il momento in cui Lutero diventa un personaggio
familiare, che si colloca accanto all’ebreo nella mente dei
contadini della Nuova Castiglia. Un Lutero di cui si ignora
completamente la dottrina: né Lopez, né i testimoni si
rendono conto che le sue parole sulla giustificazione tendono
al luteranesimo. Un quadro vuoto, dunque, ma carico di una
fortissima potenzialità negativa: l’inverso di ciò per cui
questi uomini si definiscono: «Vecchi Cristiani che credono
ciecamente in Dio, e che credono e sostengono tutto ciò che
crede e sostiene la Nostra Santa Madre Chiesa romana».
Ecco allora entrare in gioco quella formidabile cassa di
risonanza che sono gli autodafé. Fin dal gennaio 1560 alcuni
adolescenti toledani rivelano una stupefacente conoscenza
dei punti vulnerabili della fede e uno straordinario fiuto per
scoprire gli errori «luterani» di un compagno fiammingo.
Indubbiamente, l’influenza della Corte, è arrivata per
l’appunto a Toledo, portando i particolari sui fatti di
Valladolid .
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Il 25 febbraio 1560 si svolge sulla piazza dello Zucodover
una solenne cerimonia: nove luterani formali, di cui uno
liberato in persona, costituiscono l’attrazione dello
spettacolo. Il 9 marzo e il 31 agosto 1561, il 19 settembre
1563, il 17 giugno 1565, infine, quando tutta una
confraternita di artigiani francesi, che si riunivano per
cantare i salmi di Marot, fanno le spese dello spettacolo,
l’Inquisizione esibisce i «luterani».
DEFINIZIONE DI LUTERANO: GLI ELEMENTI