Page 282 - Storia dell'inquisizione spagnola
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posteriori .
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Virgilio Pinto Crespo ci ha descritto il «processo di un
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libro». All’inizio, la denuncia dell’opera al Consiglio o a uno
dei tribunali provinciali. Denuncia incoraggiata dal Santo
Uffizio; il catalogo di Valdés si conclude con queste parole:
«Pertanto si ordina, sotto pena di scomunica, a tutte le
persone di qualsiasi stato o condizione, a conoscenza che in
un libro in latino o in lingua romanza o in qualsiasi altra
lingua vi siano dottrine false, cattive o sospette, che lo
comunichino immediatamente agli inquisitori e ai loro
commissari affinché costoro prendano le disposizioni
necessarie». Il tribunale che riceve la denuncia fa allora
qualificare il libro dai suoi qualificatori, poi rimette il
fascicolo alla Suprema che sola ha potere di decisione .
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Durante questa procedura gli esemplari non venduti
dell’opera vengono sequestrati e la loro diffusione proibita.
Da quel momento, vi sono tre possibilità: o la decisione è
favorevole, e in questo caso vengono ritirate tutte le misure
precauzionali e la diffusione dell’opera è libera; o l’opera è
condannata, nel qual caso tutte le copie del libro sono
raccolte e bruciate, tranne una che resta in deposito al
tribunale; oppure solo alcuni passaggi vengono considerati
pericolosi. Allora, i commissari, a volte anche gli stessi
qualificatori, li «cancellano». La vendita degli esemplari
corretti è libera.
Si noteranno due cose: da una parte gli sforzi compiuti per
ottenere la censura il più impossibile imparziale, per evitare
i personalismi: accentramento del potere decisionale nel
Consiglio, moltiplicazioni delle qualificazioni, sempre
affidate a più persone, talvolta a un intero Gran Collegio,
talvolta a tutto il corpo accademico di un’università. Ma,
come si vede, l’autore non ha il diritto di esprimere il suo
punto di vista, il che nell’ottica inquisitoriale si può
comprendere: quando il lettore avrà il libro fra le mani, egli
non sarà presente ad illustrargli i punti imbarazzanti. Si sarà
notato, d’altra parte, il ruolo essenziale svolto dai
qualificatori.: la Suprema decide infatti sulla base del loro