Page 240 - Storia dell'inquisizione spagnola
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diavolo». Sulla costa mediterranea il repertorio è diverso:
abbiamo visto la sorpresa del licenziato Valtodano di fronte
alla bestemmia catalana.
La bestemmia è rituale anche nel suo uso. Può essere un
segno di appartenenza a un gruppo. Non è un caso se una
percentuale relativamente alta di nobili compare fra i
bestemmiatori abituali. Non è una caso se è per bestemmia
che viene giudicato il personaggio di rango più elevato che
abbiamo incontrato negli archivi dell’Inquisizione di Toledo,
il conte di Saldaña, erede della casa ducale di Infantazgo,
condannato nel 1538 a un’ammenda di dodici ducati per la
cattiva abitudine di dire: «Non credo in Dio» e «rinnego
Dio». Non è un caso se si bestemmia più spesso giocando, al
punto che la bestemmia sembra un condimento
indispensabile del giuoco d’azzardo. È infine rituale come
segno della collera, spesso condizionata allora, o della
disperazione, come nel caso di Francisco Goméz, schiavo di
Joan Suarez di Niebla, che rinnegava Dio, mentre il suo
padrone lo frustava .
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Non affrettiamoci tuttavia a concludere che la bestemmia
è completamente innocua, anche se la bestemmia alla don
Juan, la bestemmia per la bestemmia, a freddo, per insultare
coscientemente Dio, resta molto rara . La bestemmia è
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troppo frequente, i meccanismi di associazione mentale che
essa mette in gioco sono molto complessi. Metaforicamente
il bestemmiatore demolisce radicalmente tutto un sistema,
ponendosi a fianco dei peggiori nemici della fede. Il che
giustifica l’intervento dell’Inquisizione.
La quale ha dovuto conquistare a viva forza la sua
giurisdizione. La tradizione si richiama all’Inquisizione
medievale, che, secondo Eymerich, giudicava i
bestemmiatori. Ma quando la nuova Inquisizione tenta di
riprendere la fiaccola, le proteste esplodono. Il Santo Uffizio
si ritira nel dominio che gli è proprio: giudeizzanti ed eretici
formali, e non si immischia di ciò che riguarda solo la
procedura ordinaria. Istruzioni limitative del re nel 1500,
denunce delle Cortes di Monzón (1510), nuove istruzioni